(foto Ansa)

vaccino anti balle

I vaccini funzionano: basta guardare i dati sui medici

Giovanni Rodriquez

Da quando sono iniziate le somministrazioni al personale sanitario in quella categoria sono calati i contagi. E da aprile non si registrano decessi

I vaccini contro il Covid funzionano e la loro efficacia è chiara sia nel contenere i contagi che, soprattutto, nell’evitare i decessi. E per averne certezza basta analizzare i numeri riguardanti il personale sanitario. Proprio questa categoria professionale è stata infatti tra le prime ad essere interessate dal piano nazionale vaccini. Inoltre, lo scorso aprile, si è introdotto per loro l’obbligo di vaccinazione. Anche grazie a questa norma oggi possiamo riscontrare un’alta adesione alla campagna tra il personale sanitario con coperture quasi del 98% tra prime somministrazioni e dose unica. A fare un primo punto sull’attuale situazione per questa categoria è stato di recente il 18esimo report della nazionale Consulenza statistico attuariale Inail. Negli ultimi cinque mesi analizzati l’incidenza della sanità e assistenza sociale è scesa sotto la soglia del 41% dei casi codificati, “posizionandosi su livelli ancora più bassi dell’estate 2020 grazie all’efficacia delle vaccinazioni, che hanno coinvolto prioritariamente il personale sanitario, mentre per altri settori produttivi si registrano incidenze in crescita, nonostante il calo in termini assoluti dei contagi professionali denunciati rispetto al quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021”, scrive l’Inail. 

 

Covid, da aprile zero decessi nel personale sanitario

 

Sul punto è intervento anche l’Istituto superiore di sanità nel suo bollettino settimanale. Qui si spiega come, dall’inizio dell’epidemia, sono stati diagnosticati 138.129 casi tra gli operatori sanitari (età mediana 47 anni) pari al 3% dei casi totali segnalati. I dati riportati dalle Regioni indicano che “la letalità tra gli operatori sanitari è inferiore, anche a parità di classe di età, alla letalità totale, verosimilmente perché gli operatori sanitari asintomatici e pauci-sintomatici vengono maggiormente testati rispetto alla popolazione generale”. Rispetto alla metà di novembre 2020, quando la percentuale dei casi tra gli operatori sanitari superava il 5% del totale, dalla metà di gennaio 2021 “si osserva un trend in diminuzione attribuibile al completamento del ciclo vaccinale in una buona percentuale di soggetti appartenenti a questa categoria”. A conferma del trend vi è anche una tabella fornita elaborata dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche. I dati parlano chiaro: dopo un aumento consistente dei contagi avuto ancora a fine 2020 prima che iniziassero le vaccinazioni, si è assistito a una decrescita costante dei casi – soprattutto quelli considerati “negli ultimi 30 giorni”. Dai picchi pre-vaccinazioni di fine novembre 2020, quando i casi in 30 giorni erano quasi 23 mila, si è passati ad inizio 2021 a circa 14.500 casi in trenta giorni, e sono andati via via calando arrivando a poco più di 4 mila casi a inizio primavera, fino ai 600 registrati ad inizio estate.

Poi ancora un calo fino a metà luglio circa, quando si è toccato il numero più basso di circa 265 casi in più negli ultimi 30 giorni. Ma da quel momento i dati sono di nuovo in salita e al 28 luglio 2021 (ultimo giorno disponibile) si è risaliti a poco meno di 750 casi. Crescita attribuibile alla maggiore contagiosità della variante delta o alla ‘sacca’ di operatori non vaccinati ancora consistente in alcune regioni? Al momento gli esperti non riescono a fornire una spiegazione precisa, ma sottolineano come l’unica difesa da questa situazione che rischia di configurare una nuova ondata di contagi sia quella intensificare le vaccinazioni e continuare a rispettare quelle misure di precauzione ormai note a tutti.

I vaccini però, come noto, hanno come funziona principale quella di evitare i casi gravi ed i decessi. Vediamo come se la stanno cavando sotto questo profilo. Per quanto riguarda i medici si è passati dai 56 decessi registrati a dicembre 2020 ai 24 di gennaio, 18 di febbraio, 11 a marzo e 5 ad aprile. Da quel momento non si sono più avuti decessi di camici bianchi a causa del Covid. Per quanto riguarda invece gli infermieri si è passati da 12 decessi a dicembre 2020 ai 6 di gennaio 2021, ancora 6 a febbraio, 2 a marzo e 3 ad aprile. Anche in questo caso da aprile ad oggi non è stato più segnalato alcun decesso di infermieri a causa del Covid. Numeri alla mano, l’efficacia dei vaccini in questa vasta categoria professionale in larga parte vaccinata risulta essere quindi ampiamente dimostrata sia in termini di contenimento dei contagi che, soprattutto, nella capacità di evitare decessi.

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