il foglio salute
Investimenti e riforme. Come sarà il futuro della sanità dopo il G20 sulla salute a Roma
Tre parole d’ordine: collaborazione, riforme, investimenti. Lo dice Barbara Cittadini, presidente di Aiop (l’Associazione italiana dell’ospedalità privata), che interviene a commento del G20 dei ministri della Salute.
La sanità è, più che mai, diventata un tema centrale nelle politiche di sviluppo dei singoli Paesi che, a causa della pandemia da Covid-19, si sono ritrovati a far fronte, ognuno con le proprie forze, a un’emergenza improvvisa ed epocale. La Ministeriale Salute del G20, che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma, assume rilievo anche per questo, aprendo a nuove prospettive di sinergie e cooperazione a livello mondiale, in attesa di un secondo importante passaggio del cammino intrapreso dalla Presidenza italiana. A fine ottobre, infatti, “ci sarà una riunione dei ministri della Salute con quelli delle Finanze” ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza, assicurando che “quello sarà un momento decisivo in cui andare a individuare le risorse specifiche per finanziare tutti gli strumenti messi in campo”.
Nel frattempo, con il “Patto di Roma”, sottoscritto nei suoi trentatré punti all’unanimità da tutti i responsabili dei dicasteri della Salute dei Paesi membri del G20, è stato avviato un percorso ambizioso di sostegno allo sviluppo della sanità e alla tutela della salute. “Un passaggio fondamentale” secondo la presidente nazionale dell’Aiop, Cittadini, che rileva come “il G20 sulla Salute rappresenti un appuntamento strategicamente rilevante e che impegna responsabilmente tutti, cittadini, istituzioni, aziende ad affrontare le sfide future, collaborando e condividendo gli sforzi. E’ significativo, tra l’altro, il fatto che sia stata evidenziata l’utilità di una partnership tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del Ssn. Una strategia che deve avere come obiettivo la realizzazione concreta di un modello virtuoso di lavoro che consenta interventi decisivi per il futuro della nostra sanità. Non va dimenticato che il Covid-19 ha reso evidenti, più di quanto non lo fossero prima, carenze strutturali e di programmazione del nostro Ssn”.
Dalla Ministeriale Salute del G20 è emersa, innanzitutto, l’esigenza di garantire la vaccinazione anti Covid in tutto il mondo, a partire dai Paesi più fragili, raggiungendo il traguardo del 40% della popolazione globale immunizzata entro il 2021. Affidandosi a programmi come il Covax ma, anche e soprattutto, costruendo le condizioni ideali affinché la produzione dei vaccini sia portata in Paesi diversi. Per la Cittadini si tratta di “un obiettivo decisivo, che si può raggiungere se i Governi metteranno in pratica le buone intenzioni che sono state espresse. Partendo dai propri territori, dove è necessario proseguire velocemente con la campagna vaccinale”.
“La campagna vaccinale – chiarisce la presidente di Aiop - può contare, anche, sulle 571 strutture associate ed è l’unica strada che abbiamo per affrontare questa pandemia. Poi si può discutere di obbligatorietà e green pass, ma l’unica soluzione, a mio avviso, rimane questa. Ho molto apprezzato – aggiunge – le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”, che ha ribadito un concetto chiaro: “Chi pretende di non vaccinarsi, naturalmente con l’eccezione di coloro che non possono farlo per motivi di salute, e pretende di svolgere vita normale, frequentando luoghi di lavoro e svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunciare alle prospettive di normalità di vita”.
Ecco l’obiettivo principale, tornare a una vita normale, rimettere in moto l’economia, facendo tesoro degli insegnamenti che questa pandemia ci ha lasciato. Tra le priorità rilanciate con il “Patto di Roma” ci sono, altresì, la riforma dei sistemi sanitari, una maggiore attenzione alla medicina di genere e all’ambiente, la necessità di assicurare una copertura sanitaria universale, avviando nuovi investimenti e politiche sanitarie innovative, “non più tagli e riduzioni di risorse alla ricerca, alla medicina del territorio e al personale” precisa Cittadini. La necessità, poi, di uno sforzo dedicato per aumentare la capacità e migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale, in particolare in tempi di emergenze e crisi sanitarie.
Nella dichiarazione finale, i ministri della Salute hanno inoltre sottolineato “l’importanza di sostenere e proteggere una forza lavoro sanitaria adeguata e ben formata, e servizi sanitari su base di comunità, affrontandone la scarsità globale, aumentando le capacità produttive per venire incontro ai bisogni di fronte a rischi ed emergenze sanitarie, come anche a disponibilità insufficienti di risorse umane livello nazionale e locale”.
“La valorizzazione delle risorse umane è un aspetto che, come Aiop, ci vede molto sensibili – spiega ancora Cittadini – e sul quale abbiamo sempre investito con convinzione, allo scopo di garantire la migliore professionalità da parte degli operatori sanitari e la massima qualità dei servizi ai pazienti, con una grande attenzione alla parità di genere. Le donne, infatti, rappresentano il 59% del totale degli addetti, mentre salgono al 69% tra il personale dipendente”.
Un altro punto decisivo condiviso dalla Ministeriale Salute del G20 ha riguardato la salute digitale, anche attraverso “il miglioramento dei sistemi di informazione sanitaria e gli scambi di informazioni in un modo che rispetti la privacy del paziente; il miglioramento dell’analisi dei dati e dei meccanismi di reporting; l’incoraggiamento e il supporto all’interoperabilità degli strumenti sanitari digitali”.
Sulla digitalizzazione dei sistemi sanitari si discute molto, ma, forse, si dovrebbe fare di più nel concreto, come la vicenda dell’attacco hacker al sistema informatico regionale del Lazio ha dimostrato: “Un preoccupante campanello d’allarme per il futuro, per la sicurezza e la tutela dei dati sanitari” afferma Cittadini, secondo la quale “occorre promuovere in tempi rapidi uno sviluppo digitale dei servizi offerti. Tanto la componente di diritto pubblico quanto quella di diritto privato del Ssn corrono gravi rischi da eventuali intrusioni hacker. Noi siamo pronti a investire sulla formazione del personale e su nuove figure professionali, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza cibernetica, un tema che sta assumendo grande rilievo”.
Con il G20 sulla Salute è stato compiuto un passaggio importante, che dovrà però trovare presto applicazione nei fatti. Per fornire, ad esempio, sostegno a ricerca e sviluppo di prodotti innovativi, in grado di far fronte alle varianti, incoraggiandone la produzione a livello globale, regionale e locale, e rafforzando la resilienza delle filiere produttive e l’efficacia del trasferimento tecnologico.
“E’ il segnale giusto – ha detto il ministro Speranza - che le opinioni pubbliche di tutto il mondo si attendevano: un impegno condiviso per vincere insieme la battaglia contro il Covid e rilanciare i servizi sanitari”.
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