La posizione di Landini sul green pass è puro opportunismo politico
Un iscritto alla Cgil espone il disappunto per la forzatura "puramente ideologica" del segretario generale sul decreto
Al direttore - Sulla linea seguita dal suo giornale su vaccinazione e green pass sono d’accordo, perché riferimenti scientifici e buon senso hanno trovato il giusto equilibrio in una materia in cui infuriano sciamani improvvisati, opportunisti politici e, forse, ignoranza inconsapevole. Mettere in sicurezza la comunità nel rispetto della legge: è questo lo spirito della Costituzione che non mi pare violato. Ci sono state, è vero, contraddizioni nei vari decreti sull’uso del green pass, ma il decreto che entrerà in vigore, dal 15 ottobre prossimo, le ha in buona parte risolte. Forte stupore, allora, se non disappunto, è la posizione – diciamo ambigua? – di Maurizio Landini, segretario della Cgil, sindacato a cui sono iscritto. Una posizione che oscilla fra la richiesta di tamponi gratuiti (ora sono calmierati) e presunte lesioni dei diritti dei lavoratori, una forzatura, secondo me, puramente ideologica, non scevra di opportunismo politico verso quei settori più radicali del mondo del lavoro e sindacali. È un periodo eccezionale e “transeunte” e come tale deve essere affrontato. Il nuovo decreto estende l’obbligo anche ai privati, anche agli imprenditori. Siamo sulla strada giusta.
Glauco Bertani
Questa lettera le fa onore. Grazie. E speriamo che Landini la legga.
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Rapporti alla mano /22