Campagna di Spagna
Madrid ha altissimi tassi di vaccinazione (e senza green pass). Segreti di un successo
Dietro i numeri iberici, la collaborazione dei media, la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario nazionale e una radicata cultura vaccinale, oltre a fenomeni storici che hanno aumentato la sensibilità sulle malattie
Covid Madrid, alti tassi di vaccinazione senza green pass
Con l’80 per cento della sua popolazione che ha ricevuto almeno una dose del vaccino e il 78,2 per cento che ha già completato l’intero ciclo vaccinale, la Spagna vanta uno dei tassi di vaccinazione più alti dell’Unione europea. Sono diversi gli elementi alla base di questo successo. A cominciare dalla piena fiducia da parte dei cittadini nel sistema sanitario nazionale. Il rapporto stretto tra la popolazione e i medici di famiglia sul territorio, oltre a quello con le strutture sanitarie, ha contribuito a creare un clima di piena fiducia verso la campagna vaccinale che ha agevolato indubbiamente la sua ottima riuscita. In Spagna, così come in Italia, l’assistenza sanitaria è gratuita e il diritto alla salute incluso nella Costituzione. Questa fiducia nei confronti della sanità pubblica si è traslata in fiducia nei confronti della vaccinazione contro il Covid. In tal senso, già uno studio dell’Imperial Collage di Londra aveva rimarcato come ben il 79 per cento degli spagnoli avesse fiducia nei confronti di questi vaccini, una percentuale ben superiore rispetto al 62 per cento degli statunitensi, al 56 per cento dei francesi e al 47 per cento dei giapponesi.
In Spagna vi è poi una radicata cultura vaccinale che rende il paese sostanzialmente immune dalle influenze del fenomeno No vax. Qui non sono stati introdotti strumenti come il green pass per sollecitare le vaccinazioni perché, di fatto, la larghissima maggioranza della popolazione spagnola ha autonomamente deciso di farsi vaccinare. Un ulteriore elemento che ha influito nella riuscita della campagna vaccinale riguarda più il piano sociologico. Un po’ come in Italia, anche in Spagna circa il 55 per cento delle persone di età compresa tra i 25 e i 29 anni vive a casa con i propri genitori. La vaccinazione tra i più giovani è stata percepita anche un modo per proteggere la propria famiglia e limitare il rischio di potersi contagiare e portare così involontariamente il virus dentro casa dai propri genitori e nonni, magari a rischio di sviluppare forme gravi di Covid a causa della loro età avanzata o per pregresse patologie.
Il peso del ricordo della prima ondata
Si può inoltre aggiungere che i danni causati dalla prima ondata di Covid, con quasi 50 mila morti e gli ospedali in condizioni critiche, incapaci di fornire un’assistenza adeguata a tutti i malati che venivano portati in pronto soccorso, oltre alle numerose morti a domicilio di chi non riusciva neppure a raggiungere gli ospedali, hanno lasciato il segno nella società spagnola. E in tal senso il vaccino è stato percepito a livello collettivo come l’unico strumento capace di far sì che scenari di quel tipo non potessero più ripetersi.
Un ulteriore elemento da poter prendere in considerazione è di tipo storico, e riguarda le vaccinazioni contro la poliomielite. Mentre in diverse nazioni questa vaccinazione aveva preso il via già dalla metà degli anni '50, le autorità spagnole sotto il regime di Francisco Franco avevano aspettato quasi un decennio in più. Questo ha comportato migliaia di bambini infettati, con gravi disabilità fisiche e numerosi decessi evitabili. Un trauma rimasto indelebile che ha spinto gli spagnoli a comprendere a fondo l’importanza delle vaccinazioni per la salute individuale e collettiva.
Infine, un ruolo importante è stato svolto anche dai media. Televisioni e quotidiani hanno dato ampio spazio al dibattito scientifico sul Covid e sui vaccini. C’è stata un’informazione scrupolosa e costante riguardo i progressi ottenuti nel tempo con l’incremento delle vaccinazioni. Questo tipo di informazioni è stato inoltre veicolato in maniera intelligente alimentando, in chiave positiva, quella storica rivalità esistente tra diverse parti del paese. Un po’ come avverrebbe per una partita di calcio, ad esempio, tra la Catalogna e Madrid ha preso il via una gara su chi iniziava prima le vaccinazioni o riusciva a raggiungere i più alti livelli di copertura della propria popolazione. Tutto questo insieme di elementi ha portato a far diventare la Spagna un esempio di successo nella lotta contro il Covid. E senza bisogno di green pass.