Ansa

Cattivi scienziati

Le pseudocure drogano il nostro diritto di scelta sulla salute

Enrico Bucci

Ognuno può farsi curare come meglio crede, se questo non causa rischi per gli altri (come nel caso delle malattie infettive), tuttavia il viceversa non vale. Nessuno può e deve arricchirsi a spese di persone indotte in errore

Un cortese interlocutore, a commento del mio articolo di ieri in cui mostravo come l’omeopatia è statisticamente correlata da molti diversi studi alla rinuncia o al ritardo delle cure oncologiche necessarie ai malati di cancro, mi offre l’occasione per approfondire qualche punto circa l’utilizzo delle varie pseudomedicine da cui è infestato il nostro paese. Egli mi scrive: “In un mondo in cui il malato ha il diritto di farsi non curare o addirittura sopprimere come e quando gli pare, perché non dovrebbe avere anche il diritto di farsi ‘curare’ come gli pare? Specialmente in quei casi di tumore o malattie gravi a prognosi infausta per i quali a tutt’oggi per la scienza una cura non esiste e al massimo si profila un più o meno breve periodo di sopravvivenza?”.

Si tratta di una opinione molto diffusa, legata alla libertà di scelta dei trattamenti terapeutici cui sottoporsi o di quelli a cui rinunciare. Ora, il punto è il seguente. Certamente ognuno ha diritto di disporre come gli pare della propria salute, se questo non causa rischi per gli altri (come nel caso delle malattie infettive); tuttavia il viceversa non vale. Nessuno ha diritto cioè ad arricchirsi a spese di persone indotte in errore, così come nessuno ha il diritto di allontanare le persone da cure efficaci utilizzando metodi e linguaggi fraudolenti. Se le persone scegliessero consapevolmente omeopatia e cure alternative senza il pensiero di guarire, ma con l’idea di lasciar procedere la malattia perché stanche di vivere o fataliste, sarei d’accordo sulla loro libera diffusione; invece, come la signora morta di melanoma a causa della pertinace insistenza della ex dottoressa Durando di cui ieri si discuteva, le persone vengono attivamente convinte che guariranno e che la medicina scientifica non le aiuterà, e anzi è una frode interessata di Big Pharma o comunque infligge una sofferenza inutile e non necessaria.

 

Si pretende, cioè, che le chiacchiere di Hamer o l’omeopatia o qualunque altra pseudomedicina forniscano delle cure; si insegna ai pazienti e ai medici che detti metodi hanno potere terapeutico, non che rappresentano un mezzo consapevole per non curarsi e attendere la fine. Per esempio, in tempo di Covid-19 si reclamizzano e si vendono i rimedi omeopatici come in grado di “potenziare il sistema immunitario”; il che è una balla bella e buona, non fondata su alcuna prova, e soprattutto, per essere vera, richiederebbe che l’intero corpus scientifico moderno fosse prima dimostrato essere falso, visto che per funzionare dovrebbe implicare che l’acqua fresca abbia il potere di stimolare (in maniera specifica!) il nostro sistema immune.

 

Addirittura, in presenza di malattia Covid-19 sintomatica, in Italia come in India si prescrivono rimedi omeopatici che potranno avere effetto solo sulle tasche del paziente (visto che l’effetto placebo contro un virus può far poco): Bryonia, Arsenicum album, Gelsemium sempervirens e Pulsatilla sono chiamati con il nome curioso di “rimedi situazionali”. Il modo in cui questi rimedi sono presentati non è affatto quello inteso dal mio gentile interlocutore, quello cioè di un palliativo in attesa di un inevitabile esito; è invece chiaramente instillata l’attesa di un qualche effetto utile a prevenire e contrastare le malattie, naturalmente furbescamente specificando che questi rimedi non debbono sostituire i mezzi della medicina moderna (vaccini e trattamenti). Come abbiamo visto ieri, infatti, nonostante queste raccomandazioni farisaiche, chi assume rimedi alternativi spesso non si limita ad aggiungerli a mezzi propri quali ad esempio i vaccini, ma cerca di sostituire la medicina scientifica cui non crede; e molti medici incoraggiano il processo. Anche solo guardando all’attualità pandemica, per esempio, e in generale, coloro che credono nelle cosiddette medicine complementari tendono a rifiutare i vaccini di più di coloro che non le utilizzano, perché non credono alla medicina scientifica. 

Ognuno può esercitare un diritto di scelta per quanto riguarda la propria salute, è vero; ma tenendo conto della salute degli altri e soprattutto tenendo conto che tale diritto può esercitarsi solo se si è consapevoli, non se si è truffati da pseudoscienziati e pseudomedici.

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