conti in tasca agli antivaccinisti
"I No vax fanno un favore a Big Pharma”, dicono i medici
Le multinazionali del farmaco le arricchisce molto di più un ricovero in ospedale che un vaccino. I buoni risultati degli anticorpi monoclonali per i pazienti a rischio, quasi sempre non vaccinati: “Chi non si fida della scienza, salvato dalla scienza”. Ennesimo paradosso: la cura costa di più
Ormai è un classico. Mentre si discute di regioni che rischiano a breve di tornare in zona gialla, c’è chi continua a pensare che il green pass non sia tanto una maniera per evitare nuove restrizioni ma uno strumento al servizio della "dittatura sanitaria" e che i vaccini siano parte di un’oscura cospirazione ordita da Big Pharma. L’ultimo big – si fa per dire – a rispolverare la teoria del complotto guidato dalle aziende farmaceutiche è stato Bob jr, uno degli undici figli di Robert Kennedy e nipote di JFK. Tre giorni fa era a Milano per una manifestazione No green pass e – tra accuse alle "élite globali" e coronavirus che si curano con le vitamine – ha ritirato fuori la vecchia solfa: tutte le autorità di controllo della sanità mondiale che promuovono i vaccini "sono corrotte", ha detto Kennedy jr, "sono governate dalle case farmaceutiche". Che – è questa la tesi No vax che va per la maggiore – proprio grazie ai vaccini si arricchirebbero a dismisura.
Non serve molto per smontare questo ragionamento. Anzi, per ribaltarlo letteralmente. "I No vax fanno un favore a Big Pharma”, dice infatti a Sky Tg24 l'epidemiologo Donato Greco, componente del Cts, che spiega: "Se vogliamo fare un favore alle case farmaceutiche è meglio non vaccinare, perché un ciclo di vaccino costa 50 euro, un caso di Covid costa dai 5 ai 25mila euro. Dunque i soldi che finiscono nelle tasche di Big Pharma sono molti di più di quelli che entrano con un vaccino”.
La stessa tesi che, nell’agosto scorso, aveva sostenuto un altro importante clinico, Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. "Le multinazionali del farmaco le arricchisce molto di più un ricovero in ospedale dato che sono quelle che producono i ventilatori polmonari, i cateteri venosi per la rianimazione, i farmaci, gli anestetici e tutto quello che serve per curare".
Il dottor Pier Luigi Bartoletti, capo delle Uscar (le unità speciali anti Covid) della regione Lazio, al Messaggero il medico ha spiegato che si stanno usando “con buoni risultati, gli anticorpi monoclonali per i pazienti a rischio, quasi sempre non vaccinati con più di 65 anni”. Il medico spiega così il paradosso: “Chi non si fida della scienza, viene salvato dalla scienza”. In altre parole, chi non si vaccina beneficia di una cura molto più costosa, i monoclonali, che per altro hanno limiti di tempo e di tipologia di paziente. Big Pharma ringrazia.
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