I dati del monitoraggio
Covid, incidenza e ricoveri in crescita. Friuli al limite della zona gialla
Si registrano 98 casi ogni 100mila abitanti e i ricoveri aumentano, ma sotto le soglie d'allerta. Nessuna regione dovrebbe cambiare colore, ma le proiezioni impongono cautela. Gelmini: "La validità del green pass resta per ora di 12 mesi ma il governo è pronto a intervenire"
"Dai dati al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti”: la curva del contagio continua a salire, ma come anticipato dal sottosegretario alla salute Andrea Costa anche questa settimana il rischio per le regioni di passare in zona gialla è scongiurato. Gli indicatori pandemici però peggiorano: l'incidenza aumenta nettamente, passando dai 78 casi ogni 100mila di una settimana fa ai 98 registrati oggi. Ampiamente al di sopra del valore limite di 50, entro cui è possibile tracciare con efficacia le catene di contagio. Resta stabile invece l'Rt a 1,21, ma anche in questo caso la soglia di sicurezza è superata. Segno che la pandemia vive una fase di espansione.
Sono queste le principali indicazioni contenute nella bozza di monitoraggio Covid, discussa questa mattina nella riunione della Cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, che certifica come "per la quarta settimana consecutiva continua l'aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione”. Negli ultimi due giorni, i contagi quotidiani hanno superato quota 10mila, numeri che non si vedevano in Italia da inizio maggio.
Una tendenza che si traduce in un nuovo aumento della pressione ospedaliera. Secondo la rilevazione del ministero della Salute, il tasso di occupazione nazionale in terapia intensiva è al 5,3 per cento cresciuta di quasi un punto, era al 4,4 per cento una settimana fa. E si registra un aumento anche sul fronte dei ricoveri ordinari, che oggi riempiono il 7,1 per cento dei posti disponibili, rispetto al 6,1 del monitoraggio precedente. Il limite di guardia, rispetto alle strutture sanitarie, è fissato al 10 per cento nel primo caso e al 15 per cento nel secondo.
Sulla scia di questi dati, è sempre più probabile una rimodulazione della durata della certificazione verde, che dovrebbe scendere da 12 a 9 mesi: "La validità del green pass resta per ora di 12 mesi ma il governo è pronto a intervenire, se ci fosse un parere del Cts che ci desse indicazioni in questo senso”, ha confermato questa mattina Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali.
Scendendo a livello locale, sebbene si registri un diffuso peggioramento del quadro pandemico, tutte le regioni vengono classificate a rischio moderato, ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia considerata "ad alta probabilità di progressione" verso il rischio alto. Il Friuli è infatti il territorio messo peggio, con numeri al limite della zona gialla, che questa settimana dovrebbe essere scampata davvero per poco, anche se la certezza definitiva, in questo senso arriverà solo nel pomeriggio di oggi. Qui, secondo il documento del ministero, i ricoveri ordinari sono al 14,8 per cento, le terapie intensive al 13,1 per cento e l' incidenza è a 289,3 casi per centomila abitanti. Ma, in prospettiva, restano da monitorare anche la provincia autonoma di Bolzano, e in maniera più lieve quella di Trento, oltre alle Marche, la Liguria e il Veneto.
La campagna vaccinale
Si tratta insomma di una fase delicata, ancora sotto controllo, ma che desta qualche preoccupazione. Timori che il governo conta di superare puntando ulteriormente sulla campagna vaccinale, sulle terze dosi somministrate già ad oltre 3 milioni di italiani, una possibilità che da lunedì, come annunciato dal commissario Francesco Paolo Figliulolo, sarà estesa agli over 40. Quanto alla campagna "ordinaria", la quota di italiani over 12 completamente immunizzati è salita all'84,4 per cento, mentre stando alla sola prima somministrazione, si arriva quasi all'87 per cento.