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Da oggi in 20 comuni dell'Alto Adige torna il coprifuoco

Tra coronaparty e no vax, Bolzano costretta alla stretta: scatta anche l'obbligo di Ffp2 nei negozi e stop agli eventi al chiuso fino al 7 dicembre

È la legge dei grandi numeri. In Alto Adige pochi vaccinati (68,28 per cento, la regione più scoperta d'Italia), molti contagi (incidenza settimanale di 442 ogni 100mila abitanti), uguale contromisure da zona rossa. Da oggi, per la prima volta sul territorio italiano dopo l'immunizzazione di massa, tornerà il coprifuoco per due settimane in 20 comuni della provincia autonoma di Bolzano (Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello-Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva, Rio di Pusteria). Stop agli spostamenti dalle 20 alle 5. Obbligo di mascherine Ffp2 nei negozi. Ristorazione solo fino alle 18, per tavoli da non più di quattro persone. Chiuse palestre e piscine, così come teatri e centri sportivi o culturali. Più in generale, sospesi gli eventi al chiuso in presenza di pubblico.

   

Per l'Alto Adige non c'è stata scelta: "I coronaparty sono un atto criminale e da punire severamente", le dure dichiarazioni di Arno Kompatscher, presidente della provincia di Bolzano. "Questi tentativi di ottenere il green pass ammalandosi e la poca disponibilità a vaccinarsi da parte della popolazione ci costringono a intervenire ora per evitare un lockdown generalizzato in futuro". Perché alle porte c'è una stagione invernale fondamentale, per un settore che già l'anno scorso rimase bloccato. Sragionare sulle presunte libertà, in tempo di pandemia, rischia di replicare lo scenario. La condanna delle autorità altoatesine è fin troppo chiara.

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