l'intervento
Cerasa: "L'obbligo vaccinale non è uno scenario attuale per l'Italia"
Le parole di Ursula von der Leyen, il via libera dell'Aifa ai vaccini pediatrici e l'incertezza sulla variante Omicron. Il direttore del Foglio a Rtl 102,5
"Questi due anni di pandemia ci hanno insegnato a resistere alla tentazione di dare risposte semplici a problemi complessi. Oggi non abbiamo dati sufficienti per poter dire se la variante Omicron è più pericolosa o meno pericolosa e questo ovviamente dovrebbe farci capire che ogni allarmismo va evitato, così come ogni rassicurazione è del tutto infondata. Bisogna semplicemente avere prudenza e pazienza, che sono due concetti molto complicati nella fase dell'immediatezza in cui viviamo". Così il direttore Claudio Cerasa è intervenuto questa mattina ai microfoni di Rtl 102,5 parlando della variante Omicron e delle ultime notizie sulla pandemia. "L'unica risposta che si può dare all'incertezza è la prontezza, credo che l'Italia da questo punto di vista che sia stata molto veloce sia su super green pass sia sulle terze dosi"
Rispetto alle parole di Ursula von der Leyen, che ieri da Bruxelles ha suggerito di riflettere sull'obbligo vaccinale, Cerasa si è detto convinto che "l'obbligo non sia un tema di cui deve parlare il presidente della commissione europea" e che "non è uno scenario che l'Italia dovrà affrontare a breve". E questo perché "è vero che in alcuni paesi come l'Austria, la Grecia e la Germania si pensa o si introduce l'obbligo, ma in quei paesi ci sono 10 punti percentuali in meno di vaccinati rispetto all'Italia". "Quelle poche persone che hanno deciso di essere un po' testardi con i vaccini vanno lasciate libere di fare quello che vogliono, ma allo stesso tempo non si può dare loro la libertà di infettare e bisogna mettere dei paletti".
Infine, sul tema delle vaccinazioni pediatriche: "Penso che, dando le giuste rassicurazioni, non ci saranno grandi problemi. Credo che ci sarà una parte politica, penso alla destra che potrà cavalcare all'inizio questo tema, ma prevarrà la responsabilità"