Cattivi scienziati
Audizione sul Covid in Senato. C'era anche il medico negazionista
Alla commissione Affari costituzionali è intervenuto un medico non soltanto no vax, ma convinto che si chiama Sars-CoV-2 ciò che in realtà è influenza. E qualche senatore l'ha difeso facendo appello alla libertà d'espressione
Spesso ci lamentiamo per la partecipazione a talk-show e trasmissioni televisive di vario tipo di soggetti che esprimono posizioni palesemente infondate circa l’attuale pandemia, la vaccinazione, le misure non farmacologiche di contenimento, e in breve di tutti quegli individui che, sfoggiando il solito armamentario del negazionismo scientifico più tipico, pretendono di avere pari rilevanza e pari credibilità della comunità scientifica, medica e tecnica in senso ampio. Ancor più, lamentiamo la diffusione di frottole e “balle mortali” attraverso i social media, che confondono il pubblico ed erodono la sua fiducia in quelle misure e in quei comportamenti che potrebbero migliorare la vita di tutti.
Ebbene, il virus pseudoinformativo di cui ci lamentiamo è arrivato ben oltre gli spettacoli televisivi o Internet. Ieri sono stato audito dalla commissione Affari costituzionali del Senato, nell’ambito delle attività che stanno accompagnando la conversione in legge del decreto che ha introdotto il cosiddetto super green pass e ha ampliato la platea delle categorie professionali che dovranno obbligatoriamente vaccinarsi. Io portavo all’attenzione dei senatori certe evidenze scientifiche (o la loro mancanza) riguardanti appunto la certificazione vaccinale, dopo aver ascoltato approfonditi interventi sul piano tecnico-giuridico da parte di esperti nazionali di indubbio spessore; per cui immaginatevi il mio stupore quando è intervenuto un medico, invitato fra gli auditi, che ha fatto le mirabolanti affermazioni che vado a elencare.
Innanzitutto, i senatori, gli intervenuti e io abbiamo dovuto apprendere – da un laureato in Medicina! – che, poiché nei due anni trascorsi la letalità di Sars-CoV-2 è stata del 2 per cento, questo equivale a una letalità dell’1 per cento all’anno. Non sapevo che la letalità andasse calcolata mettendo al denominatore gli anni trascorsi dalla prima stima, ma si vede che sono rimasto indietro negli studi di primo anno di università. Poi un grande classico: il virus Sars-CoV-2 non sarebbe mai stato isolato. Pazienza che i laboratori che espongono cellule e animali al virus, sia per scopi di ricerca di base che per trovare rimedi, siano centinaia. Essi stanno lavorando sul nulla, un fantasma, come ci ha assicurato il luminare.
Poi, attenzione, una rivoluzione nell’ecologia virale: il fatto che nella passata stagione invernale i casi di influenza si sono sostanzialmente azzerati in tutto il mondo, non è indice dell’efficacia contro tutte le malattie respiratorie di mascherine e altre misure non farmacologiche (e forse dell’interazione immunologica fra i due virus), ma è invece indizio – questa è stata la parola usata – di una grande mistificazione mondiale, in cui si chiama Sars-CoV-2 ciò che è in realtà influenza. E anzi, di questo sarebbe anche prova la richiesta del Cdc di cambiare i test diagnostici, che non sarebbe guidata dal loro miglioramento tecnico, ma dal fatto che finora non si sono cercati altri virus a giustificare i casi di Covid-19, e adesso lo si dovrebbe fare.
E infine, colpo di scena: nell’ultimo importante convegno mondiale dei cardiologi, svoltosi da poco negli Usa, sarebbe stato dimostrato che il rischio di incidenza a 5 anni di infarto del miocardio aumenta in tutti coloro che hanno utilizzato vaccini a Rna; il che non si capisce su quali dati sarebbe basato, anche considerato che 5 anni sono ben lungi dall’essere trascorsi dall’inizio delle vaccinazioni. Speriamo solo che la convinzione del dottore non dipenda dal fraudolento abstract di un poster, che abbiamo già discusso su queste pagine e che si è meritato una “note of concern” dalla rivista che lo aveva pubblicato.
Sotto il fuoco di fila di queste incredibili affermazioni, ho avuto una sorta di allucinazione: ho creduto di trovarmi in chat con un gruppo di sconclusionati sostenitori delle teorie che Sars-CoV-2 non esiste e che è tutta una cospirazione per piazzare i vaccini, oltretutto pericolosi.
No, mi sono detto subito, questo è il Senato della Repubblica; eppure, a sentire poi i senatori intervenuti dopo, tra Lucio Malan, che a fronte di queste affermazioni rivendicava la difesa della libertà di espressione, o Bianca Laura Granato, che appena tornata da una manifestazione di danneggiati da vaccino, sosteneva che in realtà i trattamenti sanitari disponibili sono ancora lungi dall’essere stati sufficientemente studiati e sono stati chiamati vaccini solo per poterli far rientrare in quella categoria e averne vantaggi, non sono più sicuro di sapere a cosa ho partecipato.