Roberto Speranza e Franco Locatelli (Ansa)

sburocratizzare la pandemia

Adesso anche Speranza pensa a superare il sistema dei colori

Dopo l'obbligo gli over 50, 685 mila prime dosi somministrate

Ruggiero Montenegro

"Nelle prossime ore un tavolo tecnico", annuncia il ministro. Ma è tutto lo stato maggiore della Sanità ad aprire alla semplificazione. "Una riconsiderazione è nella logica delle cose", dice Locatelli. E per i sottosegretari Sileri e Costa presto saranno rivisti anche quarantena e bollettino. Il nuovo decreto: per i servizi essenziali non servirà il green pass base

Le spinte si fanno sempre più pressanti e trasversali. Semplificare, sbrurocratizzare, lasciandosi indietro le norme pensate per la fase precedente della pandemia. E se fino alla settimana scorsa la richiesta arrivava per lo più dai territori, dalla conferenza delle Regioni, adesso è lo stesso ministero della Salute a farsi carico della discussione: “Nelle prossime settimane apriremo un confronto con le regioni e nelle prossime ore apriremo un tavolo tecnico sulle questioni da loro proposte", ha detto ieri sera il ministro della Salute Roberto Speranza, facendo un primo passo verso una revisione delle misure fin qui in vigore.

 

Nei giorni scorsi i governatori hanno iniziato il pressing sul governo chiedendo di allentare le regole della quarantena, almeno per chi ha tre dosi ed è asintomatico, una revisione del bollettino e del sistema di calcolo dei tassi di riempimento degli ospedali, distinguendo tra chi ha sintomi e chi no, fino a chiedere, come hanno fatto il presidente dell'Abruzzo Marco Marsilio, o quello dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il superamento di un sistema che “non ha più senso” come quello dei colori.

 

"Dobbiamo guardare al domani ma con i piedi ben radicati nell'oggi. L'auspicio è che nei prossimi giorni assisteremo a un ulteriore raffreddamento della curva, quindi dovremo provare a studiare il domani, ma tenendo ben presente oggi l'obiettivo di abbassare la curva nell'immediato", ha anche aggiunto Speranza le cui parole sono arrivate qualche ora dopo quelle del suo sottosegretario, Pierpaolo Sileri che ha usato parole ancora più nette per indicare le prossime tappe: “Omicron non è una semplice influenza, ma è piu' vicino a un'influenza per coloro che sono vaccinati. Le regole verranno ulteriormente modificate e alleggerite, credo molto presto".

 

Una prospettiva che si ritrova anche nelle dichiariazioni del presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli: "Il sistema della colorazione delle regioni è stato elaborato in maniera concertata tra Ministero e Regioni in un'epoca diversa. È nella logica delle cose una riconsiderazione”. E nel ragionamento dell'altro sottosegretario Andrea Costa, che in un'intervista al Giornale ha detto: “Se vogliamo che gli italiani continuino a rispettare le regole dobbiamo semplificarle”, indicando nello “stop a quarantene e test per gli asintomatici” uno dei primi provvedimenti da adottare insieme a una revisione della comunicazione dei bollettini. Sempre Costa, a Sky TG24 ha parlato di quello dei colori come di un sistema che "è stato, certamente, un sistema utile", ma che in qualche maniera andrà superato, vista la quota di vaccinati.

  



Da Speranza in giù, insomma, tutto lo stato maggiore della Sanità nazionale si è espresso nella direzione auspicata dalle regioni. Anche perchè, da stamattina, con la Valle d'Aosta che ha cambiato colore, l'Italia è tornata a colorarsi di arancione ma le differenze con la zona gialla e bianca, sono praticamente nulle, specie per chi è vaccinato. E sono proprio i vaccini a rappresentare ancora la via principale che il governo intende seguire, forte anche di una campagna che ha ripreso velocità: nell'ultima settimana la media quotidiana è stata di circa 650mila vaccini, mentre come riferito dal Cts sabato sono 92 mila i cittadini che per la prima volta si sono recati in un hub, un numero che non si vedeva da settembre e che porta a circa 685 mila le prime dosi somministrate dopo il 7 gennaio, data in cui il governo ha deciso per l'obbligo over 50. Quanto alla terze dosi, ad averla ricevuta sono ormai più del 68 per cento degli italiani.

 

Ma in attesa dei confronti e della semplificazione tanto invocata, il governo tornerà subito a parlare delle altre regole, quelle che maturano dall'ultimo decreto: è prevista per oggi infatti una riunione per decidere quali esercizi esentare dall'obbligo di green pass base. Sarà confermato per chi si reca dal parucchiere e per tutti i servizi alla persona, fino al 31 marzo quando scadrà lo stato d'emergenza. Per i non vaccinati, senza tampone negativo, resteranno aperte solo le attività essenziali: farmacie, alimentari, tabaccai, edicole, oltre a medici e veterinari.

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