il monitoraggio Covid

La pandemia rallenta. Quattro regioni in arancione

L'indice di trasmissibilità scende da 1,54 a 1,31

Ruggiero Montenegro

Stabili l'incidenza e il tasso di occupazione delle terapie intensive, mentre cala l'Rt. Ad aumentare sono solo i ricoveri ordinari. Piemonte, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo passano in arancione 

Mentre la cartina dell'Italia si fa più arancione con quattro regioni che rsggiungeranno da lunedì la Valle d'Aosta, la pandemia e la nuova ondata trainata da Omicron mostrano i primi segni di rallentamento e questa settimana l'indice di trasmissibilità Rt è in calo: passa da 1.54 a 1,31, comunque al di sopra della soglia di guardia fissata a 1, ma anche il segno che la curva del contagio tende a stabilizzarsi con il picco che si avvicina e potrebbe essere raggiunto entro l'inizio di febbraio.

Cresce invece l'incidenza, seppur lievemente, che conta 2.011 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 1.988 registrati venerdì scorso. Sono le principali evidenze contenute nella bozza dell'analisi del monitoraggio Covid, discussa oggi dalla cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, dalla quale emerge anche una situazione stabile sul fronte terapie intensive: il tasso di occupazione è al 17,3 per cento, in lieve diminuzione rispetto al 17,5 del 13 gennaio.

Aumentano però i ricoveri ordinari in area Covid: in questo caso si va dal 27,1 per cento di sette giorni fa al 31,6 per cento di oggi, ma bisogna ricordare che nel calcolo di questo indicatore rientra anche chi, asintomatico, si reca in ospedale per ragioni diverse dal virus scoprendo poi di essere positivo nel tampone di controllo, effettuato per prassi. Un meccanismo che regola anche il sistema dei colori e  che dovrebbe essere rivisto, dopo le spinte che arrivano dai territori e il tavolo tecnico istituito dal governo con le regioni che va proprio in questa direzione. “Un aggiornamento delle regole in generale, non solo a scuola, con il crescere del numero dei vaccinati sarà necessaria, ma sulle tempistiche aspetterei un po'”, ha confermato questa mattina anche il sottosegretario Pierpaolo Sileri, aggiungedo che “la rimodulazione avverrà non nelle prossime due settimane, ma piu' avanti".

 

Nel frattempo, sono quattro le regioni che passano in zona arancione: si tratta di Piemonte, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia, che fino a ieri avevano tutte tassi di occupazione delle terapie intensive oltre il 20 per cento e dei reparti ordinari oltre il 30 per cento. Nel caso del passaggio da giallo ad arancione le restrizioni restano minime, e riguardano il divieto di uscire dal comune per i non vaccinati, mentre si riduce la capienza dei mezzi per il trasporto pubblico locale che scende dall'80 per cento al 50 per cento.

 

Il cambio di colore riguarda anche la Puglia e la Sardegna, dal bianco al giallo, mentre la Valle d'Aosta che rischiava addirittura la zona rossa e aveva chisto al governo una deroga sulle norme, eviterà le massime restrizioni: il numero dei pazienti in terapia intensiva è calato al 18 per cento, entro i valori limiti (i ricoveri ordinari sono al 30 per cento). Intanto prosegue la campagna vaccinale - con una media nelle ultime settimane di oltre 600 mila sommistrazioni quotidiane - che ormai ha raggiunto oltre l'87 per cento della platea over 12 con doppia dose, dato che scende al 73 per cento considerando la dose booster, somministrata a oltre 29 milioni di italiani. 

 


Articolo aggiornato alle 17,00

 

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