Un po' alla volta
Via il super green pass da aprile: l'obiettivo normalità riparte da bus e metro
Il governo prepara un decreto per la prossima settimana. La quota fisiologica di non vaccinati si è attestata su 5 milioni di over 12: esaurita la spinta alle vaccinazioni e grazie agli indicatori pandemici in miglioramento l'uso della certificazione verde può essere rivisto
L'obiettivo resta sempre il ritorno la "normalità", il metodo sarà "graduale": in vista del 31 marzo, data in cui scadrà lo stato d'emergenza, il governo lavora per rivedere e smontare man mano l'impalcatura delle restrizioni anti Covid. A partire dai trasporti. Il vaccino non sarà più indispensabile e sarà di nuovo possibile, con un semplice tampone negativo, prendere autobus, traghetti, treni e metropolitana.
Come rileva il monitoraggio odierno di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, si assiste a un generale rallentamento della pandemia. Il livello di occupazione delle terapie intensive è al 5,5 per cento su scala nazionale, oltre un punto in meno rispetto al 6,6 per cento di una settimana fa e quasi due punti in meno rispetto a quella ancora precedente. Una tendenza che si ritrova anche nei reparti ordinari, oggi al 12,9 per cento (al 14,7 e al 18,5 per cento, nei monitoraggi precedenti) e che permette di restare ottimisti pure rispetto alla leggera crescita dell'indice di trasmissibilità Rt, da 0,75 a 0,83, che resta comunque al di sotto della soglia epidemica fissata a 1, e alla risalita dell'incidenza (da 433 a 510 casi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni)
Anche i numeri della campagna vaccinale continuano a migliorare, ma ormai lentamente, perché buona parte della platea è stata ormai raggiunta. Se guardiamo agli over 12 vaccinabili (poco più di 54 milioni), il 91,3 per cento ha ricevuto almeno la prima dose: si tratta di 49,3 milioni di italiani. Sono invece più di 42,6 milioni quelli che hanno i requisiti per il super green pass: hanno fatto cioè la terza dose o sono guariti dopo la doppia somministrazione (38 milioni nel primo caso e 4,6 nel secondo). Numeri che rendono concreta l'espressione più volte evocata dal ministro Roberto Speranza, che ha di recente ha più volte parlato di una “nuova fase”.
Al netto dei giovanissimi, ci sono ancora circa 5 milioni di non vaccinati. Un numero che, seppur significativo, è piuttosto esiguo in termini percentuali e che può essere considerato fisiologico, dopo svariati appelli e nonostante le restrizioni legate alla certificazione verde. Esaurita la spinta alla vaccinazione, anche il senso del super green pass, insomma, può essere rivisto.
Nelle prossime settimane il processo di rimodulazione delle misure, che sarà comunque graduale, andrà avanti: “Dal distanziamento alle mascherine, sino al green pass che ha svolto una importante funzione nel consentirci di svolgere con maggiore sicurezza le attività sociali ed economiche ma che non può e non deve essere eterno”, ha spiegato ieri Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute, confermando le intenzioni espresse dal suo omologo Andrea Costa: “Il primo aprile sicuramente leveremo il super green pass per i luoghi all’aperto, nei ristoranti, bar, probabilmente anche negli alberghi e in tutte le attività sportive all’aperto. Ragionevolmente dal primo maggio ci sarà un ulteriore allentamento delle misure restrittive anti Covid, probabilmente andremo a levare il green pass anche al chiuso”.
Parole che di fatto anticipano i contenuti del decreto che verrà approvato settimana prossima, attraverso cui il governo formalizzerà la road map verso la normalità. Un'esigenza manifestata ormai da tutte le forze in Parlamento, anche in vista della stagione estiva. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia chiede anche che il green pass sia abolito per gli ospiti degli alberghi, allineando la normativa alle scelte di altri paesi europei, così da non perdere occasioni per il settore dell'accoglienza. Il Cdm potrebbe andre in questa direzione, ma si discuterà anche dell'obbligo vaccinale e del super green pass per gli over 50 fino al 15 giugno. Sul tavolo l'ipotesi di reintrodurre anche in questa fascia d'età il green pass base per tornare a lavoro. Su questo punto però, trovare una sintesi in pochi giorni sembra più difficile.
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