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Quarta dose per 4 milioni di italiani mentre resta il nodo mascherine
Via libera per un altro booster ma solo agli over 80. L'indicazione che arriva dall'agenzie europee Ema e Ecdc non è vincolante ma l'Aifa andrà probabilmente in questa direzione. L'obbligo di mascherina per trasporti e attività al pubblico dovrebbe restare anche a maggio: si decide entro un paio di settimane
Quarta dose sì, ma solo agli over 80: l'indicazione europea è arrivata ieri da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) è arrivata ieri, "dopo aver esaminato i dati sul rischio più elevato di contagio e di aggravamento, nonchè sulla protezione fornita da una quarta dose". Un parere atteso e che, con tutta probabilità, indicherà la strada da intraprendere anche in Italia, considerato che proprio Roberto Speranza la settimana scorsa, in occasione della rinuione dei ministri della Salute dei paesi Ue, aveva chiesto che fosse proprio l'Europa a prendere una posizione "condivisa, unitaria di tutti i paesi europei", spiegando che "non va bene quando gli stati scelgono da soli e fanno scelte diverse in quanto queste cose sono difficili da comprendere per l'opinione pubblica".
Una richiesta accolta da Stella Kyriakidou, la commissaria europea responsabile in materia e che ieri si è concretizzata nelle comunicazioni di Ema ed Ecdc: gli esperti hanno convenuto come sia ancora "troppo presto per prendere in considerazione l'utilizzo di una quarta dose da somministrare a tutta la popolazione". Diverso il discorso per la popolazione più anziana per cui, "dopo aver esaminato i dati sul rischio più elevato di contagio e di aggravamento, nonché sulla protezione fornita", sono emersi chiaramente i vantaggi di una ulteriore somministrazione, o "secondo richiamo". Va specificato che il parere espresso dalle agenzie europee non è vincolante - e non è escluso che si tenti un ulteriore mediazione tra i ministri della sanità affinché le indicazioni sanitarie vengano tradotte in un provvedimento che uniformi le inizative dei singoli stati.
Dalle nostre parti toccherà ad Aifa - che ha dato il via libera a febbraio alla quarta dose per i soggetti gravemente immunocompromessi - prendere una decisione che riguarderà, ad oggi 3,98 milioni di italiani, ovvero l'86 per cento della platea over 80 ad aver già ricevuto il booster. Ma altri paesi hanno già adottato linee più stringenti: il ministro della Salute francese Olivier Veran ha annunciato questa mattina che l'età minima per ricevere la quarta dose di vaccino contro il coronavirus è stata abbassata da 80 a 60 anni, ieri la Grecia ha fatto altrettanto. La Svezia ha optato per gli over 65, la Germania dai 70 in su. Gli Stati Uniti si sono spinti ancora oltre, autorizzando nelle scorse gli over 50.
Le agenzie europee hanno comunque sottolineato che "se l'attuale situazione epidemiologica cambiasse ed emergessero nuovi segnali", potrebbe rendersi necessario considerare l'allargamento della platea dei vaccinabili. "In questo momento, la circolazione virale in Italia è molto alta. La fine dello stato di emergenza non significa la fine della pandemia che è ancora in corso", ha messo in guardia ieri il ministro della Salute Roberto Speranza durante un question time alla Camera, aggiungendo che "Il governo valuterà l'evoluzione del quadro epidemiologico come sempre, le proprie misure". Ieri i contagi sono stati quasi 70 mila, con un indice di positività al 15 per cento e un andamento sostanzialmente stabile nell'ultima settimana. Numeri che hanno ricadute sulla pressione ospedaliera, che lentamene continua ad allegerirsi, ma che impongono riflessioni sulle prossime mosse in vista del 1° maggio quando arriverà una nuova liberalizzazione delle norme anti Covid.
Le mascherine tuttavia potrebbero non essere abbandonate del tutto: è la linea che proverà a far valere Speranza, con i dispositivi di protezione ancora indispensabili per i trasporti pubblici (in campo anche l'ipotesi di archiviare le Ffp2 e tornare alle chirurgiche) e per eventi o luoghi a rischio assembramento, o ancora per attività quali cinema e teatri, al chiuso. E si discute anche di quali decisioni prendere per i luoghi di lavoro: se n'è parlato nel corso di un incontro al ministero della Salute con i rappresentanti del dicastero del Lavoro e i sindacati. Probabilmente la mascherina sarà mantenuta per chi lavora con il pubblico ancora per qualche settimana, anche dopo l'inizio di maggio mentre ai clienti sarà chiesta nei luoghi affollati. Nei luoghi di lavoro privati si dovrebbe optare per una raccomandazione, ma nei prossimi giorni le parti dovrebbero aggiornarmi per una decisione definitiva, che dovrebbe arrivare in ogni caso entro un paio di settimane.
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