Foto di Giuseppe Lami, via Ansa 

immuni ma costosi

Il prezzo dei vaccini Covid sale per compensare il calo delle vendite

Giovanni Rodriquez

Quelli a base di mRna hanno subito gli aumenti maggiori: una dose di Pfizer dovrebbe costare tra i 22 e i 42 dollari. Comunque, finché ci sarà il vantaggio del first to market, i colossi del farmaco continueranno a dominare il mercato

Alla scorsa settimana il 18,7 per cento di chi ha completato il ciclo vaccinale contro il Covid con tre dosi ha ricevuto il secondo booster. La campagna per la somministrazione delle quarte dosi procede a ritmi certamente non confrontabili con quelli dello scorso anno, con una media mobile a 7 giorni al di sotto delle 30 mila somministrazioni giornaliere. Le quarte dosi, così come le quinte per i fragili, vengono effettuate solo con i nuovi vaccini bivalenti adattati alla variante Omicron. Una parte dei vaccini originari viene conservata per chi non si è ancora vaccinato, restando fortemente raccomandati per il ciclo primario. Il resto delle scorte, per non finire sprecato viene consegnato ai paesi più bisognosi. A oggi l’Italia ha donato oltre 58 milioni di dosi, di questi circa 53 milioni attraverso il programma Covax.


 

Va però detto che, ad esempio, in diversi paesi del continente africano tra scarsa adesione alla campagna vaccinale, scadenza a breve termine delle fiale e problemi di logistica non sono stati registrati grandi progressi rispetto agli obiettivi di copertura vaccinale globale posti dall’Oms. Il numero di vaccini Covid che probabilmente sono stati sprecati dall’inizio della distribuzione globale è stato stimato da Airfinity, una società di analisi e informazione scientifica, in 1,1 miliardi di dosi. L’analisi ha ipotizzato un tasso di spreco del 10 per cento a partire da giugno 2021, quando è iniziata la condivisione globale delle dosi, fino a luglio 2022.

 

I produttori di vaccini si sono già adeguati a questo nuovo scenario aumentando i prezzi per compensare il calo delle entrate dovuto alla diminuzione della domanda. Uno studio condotto da Airfinity ha previsto che il mercato dei vaccini Covid genererà vendite globali per 60 miliardi di dollari quest’anno, un dato in linea con quello del 2021. Questo nonostante il numero di dosi vendute sia sceso dai 5,7 miliardi dello scorso anno ai 3 miliardi stimati per il 2022. Quanto al 2023, la previsione di Airfinity è che il mercato dei vaccini Covid cali ancora di circa un quinto, scendendo da 60 a 47 miliardi di dollari. Questo perché il mondo entrerà sempre più in una nuova fase “endemica” di convivenza con il virus. Come dicevamo, però, nonostante il calo dei volumi di vendita del 72 per cento tra il 2021 e il 2023, si prevede che i ricavi diminuiranno solo del 22 per cento a causa dell’aumento dei prezzi. L’analisi di Airfinity mostra che il prezzo medio per dose raddoppierà da 18 dollari nel 2021 a 37 dollari nel 2023. A farla da padroni continueranno a essere i produttori dei vaccini a mRna Pfizer e Moderna: saranno loro a dominare ancora il mercato con una quota complessiva del 94 per cento anche nel 2023.

 

Andando più nel dettaglio, Aifinity prevede che i ricavi scendano da 37 miliardi di dollari per Pfizer nel 2021, a 32 miliardi di dollari quest’anno e il prossimo. Per Moderna si prevede un aumento delle vendite da 17 miliardi di dollari nel 2021 a 21 miliardi di dollari nel 2022, ma un calo a 12 miliardi di dollari nel 2023. Tutti i produttori stanno aumentando i prezzi, ma i vaccini a base di mRna sono quelli che hanno subito gli aumenti maggiori. Una dose di Pfizer dovrebbe costare tra i 22 e i 42 dollari, a seconda del paese di acquisto. Si stima che Moderna venda le fiale a un prezzo compreso tra 32 e 50 dollari, con gli Stati Uniti che potrebbero pagare anche di più. Moderna ha indicato che i prezzi potenziali sul mercato statunitense potrebbero variare da 64 a 100 dollari per dose. Nel frattempo, le dosi degli altri produttori di vaccini, AstraZeneca, Johnson & Johnson e Novavax, dovrebbero costare tra i 5 e i 16 dollari. 

 

Non si prevede che i nuovi vaccini che entreranno sul mercato guadagneranno quote significative nel 2023. Il vaccino Novavax, approvato dall’Ema nel dicembre dello scorso anno, si prevede che quest’anno genererà 2,3 miliardi di dollari conquistando una quota di mercato del 4 per cento. Tuttavia, la quota di mercato dovrebbe scendere all’1,7 per cento nel 2023. Airfinity stima che altri nuovi vaccini di Sanofi e Hipra otterranno livelli di successo simili. Pfizer e Moderna continuano a beneficiare del vantaggio del first to market e continueranno a dominare il mercato nel prossimo futuro dal momento che la tecnologia mRna ha dimostrato di essere la più rapida da aggiornare per le nuove varianti, anche per questo hanno prezzi più altri rispetto agli altri vaccini.

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