L'uomo che inciampò nella leggenda del meteorite assassino
Come si fa a credere a un uomo morto ammazzato da un meteorite caduto dal cielo? Neanche fosse una puntata della nuova stagione di “X-Files”, con Mulder e Scully che scimmiottano loro stessi vent’anni dopo, o una bufala celebrativa dedicata a Ziggy Stardust, l’uomo che cadde sulla terra. Come si fa a credere a una notizia simile, considerato che oggi viene celebrata la Giornata della cultura extraterrestre (davvero), un’iniziativa nata nel 2003 e promossa dal senatore repubblicano Daniel Foley. Secondo Foley, che è del Nuovo Messico, il mistero di Roswell e dell’oggetto non identificato caduto in un ranch l’8 luglio del 1947 ha fatto conoscere il suo stato nel mondo, e per questo gli extraterrestri vanno ringraziati e celebrati con una giornata dedicata a loro.
Che quelli di Roswell non fossero alieni, il Pentagono ha tentato di spiegarlo in tutti i modi, ma niente. L’extraterrestre tira. La teoria del complotto pure.
L’uomo ammazzato da un meteorite caduto dal cielo è un autista di pullman di Vellore, nello stato del Tamil Nadu, in India. Ieri le notizie che circolavano sull’accaduto erano tutte al condizionale: il pullman sarebbe saltato, le autorità avrebbero escluso l’attentato, si investiga sul cratere profondo circa sessanta centimetri. I fatti. Sabato scorso, intorno alle 12 e 30, c’è stata un’esplosione strana – dicono i testimoni – udibile fino a tre chilometri di distanza. L’impatto ha rotto i finestrini del pullman e le finestre delle classi del campus universitario. Ha reso temporaneamente sordi gli studenti che si trovavano intorno al luogo dell’impatto. Oggi il governo di Tamil Nadu ha confermato che “un sasso è caduto sul suolo privato della facoltà di Ingegneria del college” e ha offerto l’equivalente di 1.400 dollari ai familiari della vittima. Ora che succede? Le autorità indiane analizzeranno l’oggetto caduto dal cielo e diranno se è un meteorite – cioè un frammento di un asteroide o di una cometa – oppure un detrito spaziale – cioè le parti di quei satelliti abbandonati dall’uomo che orbitano intorno alla Terra. Se fosse tutto confermato, l’autista indiano sarebbe il primo uomo di cui si sia documentata la morte a causa di un oggetto extraterrestre. “E’ un evento rarissimo, di cui non abbiamo mai avuto un’evidenza scientifica”, ha detto Lindley Johnson che guida il dipartimento che si occupa degli asteroidi della Nasa a Live Science: “Ci sono state persone ferite, ma sono eventi rari come quello di Chelyabinsk, in Russia, tre anni fa” (mille persone ferite). Statisticamente, oggi, è più facile morire per un raffreddore che per un meteorite. Ma il pericoloso precedente di 65 milioni di anni fa – quando un meteorite uccise il 75 per cento degli esseri viventi sulla faccia della Terra – spinge la comunità scientifica internazionale a seguire con attenzione il problema.
[**Video_box_2**]Lo scorso anno l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha chiamato a raccolta i migliori scienziati della Difesa a Frascati, per parlare di asteroidi e di come difendere la Terra da un possibile Armageddon. Proprio oggi l’Esa ha annunciato il programma della Giornata dell’Asteroide che si celebrerà il 30 giugno prossimo – una data non casuale, perché il 30 giugno del 1908 in Siberia, nelle vicinanze del fiume Tunguska, si verificò il maggiore evento esplosivo naturale registrato nella storia in prossimità della Terra, molto probabilmente legato all’impatto di un grande meteorite. Duemila chilometri quadrati coinvolti. La Giornata dell’Asteroide è un evento globale celebrato la prima volta lo scorso anno e organizzato dall’astronauta dell’Apollo Rusty Schweickart, dal regista tedesco Grig Richters e dall’astrofisico, nonché chitarrista dei Queen, Brian May. Naturalmente lo scopo è quello di “sensibilizzare”, perché “l’uomo può difendersi dagli asteroidi ma qualcuno deve prendere sul serio la minaccia”. Vuol dire pagare, scriveva in copertina Newsweek nel giugno scorso. E dunque, pure sulla serissima questione dei meteoriti e dei rifiuti spaziali che prima o poi potrebbero caderci in testa (chiedetelo all’autista indiano) si innesta la teoria del complotto, il tic della sensibilizzazione forzata perché “i governi non fanno abbastanza” e l’Armageddon è più vicino che mai. Che quasi vien voglia di tifare asteroide.
cattivi scienziati
La débâcle della biodinamica in vigna
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