I poderi forti
La “zarina” Crespi e i suoi amici “scoprono” il complotto del Foglio contro l’agricoltura biodinamica
Sono passati più di quarant’anni da quando Giulia Maria Crespi, allora proprietaria del Corriere della Sera, in piena sbornia sessantottina fece virare a sinistra il quotidiano di Via Solferino e licenziò Indro Montanelli. Tante cose sono cambiate ma non la sua sensibilità radical chic e la sua fervida immaginazione, ora declinate in campo agricolo, passando dalla fantasia al potere alla fantasia al podere. La zarina è infatti una portabandiera dell’agricoltura biodinamica, un metodo paranormale di coltivazione che unisce astrologia, omeopatia e spiritualismo e si pratica utilizzando estratti di vesciche di cervo maschio piene di fiori oppure corni di vacca pieni di letame sotterrati che servirebbero a convogliare le forze cosmiche nelle piante. In un’intervista (anch’essa paranormale) al Corriere sul convegno dell’agricoltura biodinamica organizzato dall’Università Federico II di Napoli, la Crespi dice che “le colture biodinamiche spaventano i poteri forti”. Non poteri qualsiasi, ma quelli “forti”. Posto che JP Morgan è impegnata a imprimere la “svolta autoritaria” con la riforma costituzionale, uno pensa che di mezzo ci siano il Bilderberg e la Trilateral, versioni aggiornate del Sim (il brigatista Stato imperialista delle multinazionali), e invece si tratta di questo giornale. Il Foglio è infatti l’unico organo d’informazione che ha posto dei dubbi sull’opportunità che un’importante università come la Federico II organizzasse un convegno sulle “forze eterico-astrali” del “cornoletame”, che un incontro accademico su una materia simile alla stregoneria avesse tra gli ospiti il rettore dell’università Gaetano Manfredi, che è anche presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane), esponenti del governo e soprattutto il patrocinio del ministero delle Politiche agricole.
Il ministro Maurizio Martina, oltre ad auspicare “corsi universitari specifici sull’agricoltura biodinamica”, ha inserito questo metodo inventato nel 1924 in un castello della Slesia dall’esoterista Rudolf Steiner nel “Piano strategico nazionale per l’agricoltura biologica”. Gli articoli del Foglio, che raccolgono l’incredulità della comunità scientifica per l’ingresso nelle università del pensiero magico, hanno suscitato i malumori del mondo biodinamico sin da quando hanno portato il rettore della Bocconi a prendere le distanze dal convegno sulla biodinamica che la sua università aveva ospitato. “L’agricoltura biodinamica è sotto attacco – scrive sul sito il presidente dell’Associazione biodinamica italiana – Il Foglio ha avviato una campagna di lobby, prima ancora che di stampa”. Il presidente Carlo Triarico scrive che il Foglio, “giornale che non brilla per autorevolezza (tantomeno per vendite)” per “colpire il Piano strategico” ha messo “sotto attacco il ministro Martina e il viceministro Olivero, che tanto ha lavorato con noi alla costruzione del Piano”.
Ma se da un lato c’è il “potere forte” (non brillante) del Foglio e la lobby della comunità scientifica (che nessuno considera), l’occultismo biodinamico può contare – dice Triarico – sul supporto del direttore di Repubblica Mario Calabresi, del commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis, del ministero dell’Agricoltura, del principe Carlo d’Inghilterra e del cancelliere dell’Accademia pontificia delle scienze Marcelo Sánchez Sorondo. Se questo è lo schieramento di forze, vuol dire che la debolezza della biodinamica non è nei poteri, anzi, ma negli argomenti e nelle prove scientifiche.
cattivi scienziati
La débâcle della biodinamica in vigna
Cattivi scienziati