La formula matematica che spiega la danza degli spermatozoi
Lo studio di alcune università giapponesi e britanniche dimostra che l’infertilità dipende anche da come si muove il liquido seminale
Sempre più governi iniziano a preoccuparsi per un calo demografico che rischia di far saltare sistemi previdenziali ed equilibri geopolitici. Tra questi c’è il Giappone, dove uno studio dell’Istituto nazionale di ricerche sulla Popolazione e la Sicurezza sociale ha rivelato che oltre il 40 per cento dei giapponesi, tra maschi e femmine di età compresa tra i 18 e i 34 anni, sono vergini. Così, anche la comunità scientifica sta tentando di dare il suo contributo per combattere l’infertilità. Un’équipe di scienziati provenienti dall'Università di Kyoto, coadiuvati da altri accademici di York, Birmingham e Oxford, ha scoperto la formula matematica per descrivere i movimenti ritmici dello spermatozoo nella sua corsa verso l’ovulo.
Più facile da usare rispetto alle più complesse e costose simulazioni al computer, e quindi adatta a semplificare la lotta contro l'infertilità maschile, la formula indica che la coda dello spermatozoo non si limita a dare un impulso in avanti ma a fasi alternate determina anche spostamenti all'indietro e di lato. In apparenza, potrebbe sembrare assurdo, considerando quella corsa di tutti contro tutti per l'ovulo che ha dato anche occasione a una famosissima parodia di Woody Allen. In realtà, queste contorsioni nel fluido circostante creano una corrente che riduce la resistenza e favorisce l'avanzamento. Il matematico Hermes Gadelha, dell'Università di York, ha fatto un paragone con un campo magnetico generato attorno a una calamita per spiegare il processo. Perfezionando questo modello matematico si potrebbe arrivare a predire il movimento dei milioni di spermatozoi che nuotano nel liquido seminale, in modo da trovare una soluzione per lo meno ai casi in infertilità collegati alla scarsa mobilità degli stessi spermatozoi.
Almeno per due coppie su cinque che non riescono ad avere figli, il problema è collegato all'infertilità maschile. In attesa che gli studi sul modello matematico arrivino a conclusione, all'Università di Harvard hanno creato un accessorio usa e getta dal valore commerciale di circa 4 euro che permette di misurare la fertilità del proprio seme attraverso una app del cellulare. Ancora al livello di prototipo, l'apparato comprende uno strumento per analizzare il seme, un microchip e appunto la app, che guida l'utente durante il processo. Secondo la rivista Science Transational Medicine, il sistema è stato applicato a 350 eiaculazioni dal Massachusetts General Hospital di Boston, e i risultati hanno mostrato una precisione del 98 per cento. L’esperimento di Harvard dimostra che la qualità del seme è legata, oltre alla loro concentrazione e morfologia, anche alla capacità degli spermatozoi di muoversi, come dimostrato dalla formula matematica. Secondo i suoi sviluppatori, questo dispositivo potrebbe rendere i test sull'infertilità maschile altrettanto semplici rispetto a quelli sulla gravidanza. Per commercializzarlo, però, bisognerà aspettare i necessari permessi delle autorità sanitarie degli Stati Uniti.