Parte la campagna del ministero per i vaccini. Ma è in sordina

Il campione di pallavolo Ivan Zaytsev testimonial della profilassi. Ma il governo sembra non voglia spingere la sua stessa strategia di comunicazione

Marco Malesi

Da bersaglio dei no vax a testimonial dei vaccini. “Quando ho postato la notizia della vaccinazione di Sienna è successo un gran casino”, ha spiegato al Foglio il campione di pallavolo Ivan Zaytsev, che dopo aver annunciato con un post su Facebook di aver fatto la profilassi della figlia era stato ricoperto dagli insulti dei no vax. “Si è scatenata una gran caciara, in famiglia abbiamo passato due giorni di fuoco per le polemiche con i no vax. Ci sembrava, la vaccinazione, una profilassi e una terapia doverosa e giusta per il rispetto che si deve tenere verso il prossimo e la comunità. La questione è delicata, e quel post ha scatenato reazioni che non mi aspettavo”. Da ieri, lunedì 26 novembre, ha iniziato a passare in televisione il primo spot a favore dei vaccini del ministero alla Salute a guida grillina. E il testimonial è proprio Zaytsev, mentre più avanti ne verrà diffuso un altro con l'astronauta Samantha Cristoforetti.

 

Eppure il ministero ha deciso di non spingere la sua stessa campagna: niente conferenze stampa, nemmeno insieme ai testimonial, nessun comunicato per rendere nota la decisione di diffondere le pubblicità. La notizia è stata inserita soltanto sul sito istituzionale. Eppure era proprio il dicastero di Giulia Grillo a dire di voler basare sulle campagne informative la strategia per migliorare la diffusione dei vaccini: convincere invece di obbligare, era solo pochi mesi fa, la parola d'ordine.

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