Lo Spazio europeista
Le infrastrutture del futuro e il ruolo dell’Italia in Europa. A Napoli una giornata del Parlamento europeo per parlare di esplorazione, Sicurezza e Difesa
Le politiche spaziali non riguardano solo la ricerca scientifica, ma anche la sicurezza e la Difesa. Negli ultimi anni il settore aerospaziale è diventato essenziale per lo sviluppo, ed è proprio lo spazio il luogo più europeista di tutti, dove il contributo degli stati membri serve a costruire un'Europa più forte. Perché nessuno stato membro sarebbe stato in grado, da solo, di mettere in orbita infrastrutture strategiche come Egnos (il Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione), Copernico (il Global Monitoring for Enviroment and Security) o il sistema di posizionamento Galileo. Sono infrastrutture di cui beneficeranno i cittadini europei, ma anche settori più strategici: la sicurezza, la cybersicurezza, il settore della Difesa, tutti ormai hanno bisogno di accedere allo spazio, ma con una governance basata sulla trasparenza e su standard condivisi.
Il Parlamento europeo ha da poco approvato il nuovo programma spaziale, proponendo una dotazione di 16 miliardi di euro nel prossimo bilancio 2021/2027. Le politiche per lo Spazio potranno anche beneficiare dei fondi per l’innovazione e la ricerca previsti nel programma Orizzonte Europa, dove il Parlamento Ue vuole stanziare 120 miliardi di euro per il 2021/2027. Il Parlamento ha anche approvato un Fondo europeo per la Difesa, per il quale ha proposto una dotazione di 13 miliardi di euro per il 2021/2027. Il fondo “servirà a promuovere la competitività, l’efficienza e l’innovazione, sostenendo azioni di collaborazione tra le industrie europee e sviluppo di prototipi”. Anche in vista del negoziato sul nuovo bilancio, il Parlamento europeo, in collaborazione con la Commissione europea, l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana, ha organizzato una giornata di dibattito con tutti i più importanti attori italiani ed europei, dal titolo “Spazio, Sicurezza e Difesa: le prossime sfide per l’industria europea”, di cui il Foglio, che spesso si è occupato di questi temi, sarà media partner.
AMS3: in my hands is the UTTPS, the new ‘heart’ for AMS-02 – ready to fly for installation.
— Luca Parmitano (@astro_luca) December 4, 2019
AMS3: con la UTTPS, il nuovo ‘cuore’ per AMS-02, fra le mani – pronto a volare per l’installazione. #SpacewalkForAMS pic.twitter.com/dBBvAy3Mp8
Venerdì 6 dicembre a Napoli, dalle 9 e 30, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, si parlerà di politica spaziale e space economy, le opportunità per l'industria privata e le possibilità mettere le infrastrutture spaziali europee a servizio della cybersicurezza e della Difesa (qui trovate il programma dettagliato).
Aprirà il lavori un videomessaggio di Luca Parmitano, astronauta dell'Esa, che nella seconda parte della sua missione, “Beyond”, sarà il terzo europeo e il primo italiano ad assumere il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, farà l'intervento di apertura e di chiusura dei lavori. E interverranno, tra gli altri, Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione, dell'Università e Ricerca; Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Spazio; Paola De Micheli, ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. E poi parleranno Johann-Dietrich Wornerd, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea e Giorgio Saccoccia, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, insieme con tutti gli attori strategici dell'industria.
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