L’articolo di Andrea Ichino, apparso sul Foglio il 19 febbraio scorso, suscita non poche perplessità e, a tratti, rammaricato stupore. Il punto più discutibile del contributo di Ichino riguarda una sua concezione, secondo la quale professori e ricercatori non dovrebbero essere liberi di fare ricerca su quello che interessa “solo a loro”, ma dovrebbero invece condurre le loro ricerche su tematiche che interessano alla gente, perché è la gente che paga i loro stipendi con le tasse. Questo argomento, che proposto al lettore medio in questi termini è ovviamente semplicistico, è però abbastanza populista da trovare periodicamente considerazione, e persino approvazione, presso certi pubblici a volte distrattamente liberisti, per usare una semplificazione terminologica.
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