Vacanze su Marte
A luglio tutti vogliono andare sul pianeta rosso. Tre paesi stanno per portarci satelliti e rover (ma Europa e Russia dovranno aspettare). Perché si parte proprio adesso e che cosa stanno cercando le missioni spaziali di Emirati, Cina e Stati Uniti
In questa foto del 17 dicembre 2019, resa disponibile dalla Nasa, gli ingegneri monitorano un test di guida per il rover Mars Perseverance al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California.
Partenza della sonda al Amal, la missione su Marte degli Emirati Arabi
Partenza della sonda al Amal, la missione su Marte degli Emirati Arabi
Partenza della sonda al Amal, la missione su Marte degli Emirati Arabi
Una guardia provata vicino a una replica del lander marziano cinese in mostra in un centro commerciale a Pechino, lunedì 20 luglio 2020 (foto AP / Andy Wong)
L'estate del prossimo anno, la superficie di Marte sarà più affollata della riviera romagnola. Almeno se si parla di robot. Questo mese tre paesi stanno inviando veicoli spaziali senza pilota sul pianeta rosso: Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi Uniti hanno programmato di lanciare nello spazio i propri rover o satelliti, per realizzare la prima mappa globale del clima marziano, per perforare la superficie del pianeta e cercare segni di microbi che un tempo – secondo gli scienziati tre miliardi di anni fa il pianeta ci sarebbero stati fiumi, laghi e un oceano – avrebbero potuto prosperare nelle valli e sui letti dei fiumi di Marte. I lanci sono tutti programmati per le ultime settimane di luglio per approfittare del passaggio di Marte vicino alla Terra. Se perdono questa opportunità, le agenzie spaziali non avranno un'altra finestra di lancio simile fino al 2022. Anche la Russia e l'Esa, l'Agenzia spaziale europea, avevano pianificato di inviare il proprio rover, ma hanno dovuto ritirarsi dopo che la pandemia di coronavirus ha causato ritardi. Ci riproveranno tra due anni. “È il segnale di come vari stati stiano investendo e stiano preparandosi all’esplorazione umana del pianeta rosso”, ha detto a Wired Francesco Salese, geologo italiano e parte del team di Cassis-ExoMars, la missione Esa che da un paio d’anni spedisce sul nostro pianeta immagini da Marte.
La “Speranza” degli Emirati. La prima missione spaziale araba su Marte
È partita alle 23.58 del 19 luglio ora italiana dal centro spaziale di Tanegashima, nel sud del Giappone, il razzo degli Emirati Arabi Uniti che trasporta la sonda al Amal (significa “speranza”). La missione durerà due anni ed è stata voluta direttamente dal governo di Dubai, nel 2014, quando ancora gli Emirati non avevano nemmeno un’agenzia spaziale. L’obiettivo scientifico principale è studiare un quadro completo dell’atmosfera di Marte, monitorando i cambiamenti quotidiani e stagionali e i livelli di ossigeno e idrogeno. Amal, costruita in collaborazione con l'Università del Colorado a Boulder, arriverà in orbita entro il 2 dicembre 2021, l'anno in cui il paese celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua fondazione.
The United Arab Emirates launched its first mission to Mars as it strives to develop its scientific and technological capabilities and reduce its reliance on oil https://t.co/SYC5SsXBFP pic.twitter.com/D2PdPgFi0I
— Reuters (@Reuters) July 20, 2020
Il rover Perseverance della Nasa riporterà sulla Terra campioni di roccia
Perseverance è un rover a sei ruote delle dimensioni di un'auto. Dovrà raccogliere campioni di roccia che verranno riportati sulla Terra per essere analizzati tra circa un decennio. Due anni fa, quando gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena hanno iniziato ad assemblarlo, si chiamava Mars 2020. Poi il tema di Alexander Mather, di una scuola elementare della Virginia, ha vinto la competizione per dare il nuovo nome alla sonda: “Noi come esseri umani ci siamo evoluti come creature che potevano imparare ad adattarsi a qualsiasi situazione, non importa quanto dura”, ha scritto il bambino. “Incontreremo molte battute d'arresto sulla strada per Marte. Tuttavia, possiamo perseverare”. La Nasa ha già incontrato alcune di queste soste imprevisti. Ha rinviato due volte la data di lancio, che ora è fissata al 30 luglio. Un atterraggio su Marte è una delle imprese più impegnative del volo spaziale. A differenza della Luna, Marte ha un'atmosfera, il che significa che c'è bisogno di protezione dal calore generato durante la discesa. Ma l'aria marziana è troppo sottile perché un solo paracadute rallenti l'atterraggio di un lander: sono necessari anche dei retrorazzi. E l'intera sequenza deve essere eseguita in modo autonomo, senza contatti con la Terra. Delle 18 missioni su Marte, solo 10 hanno avuto successo. Nove di queste erano missioni della Nasa. Anche una sonda russa è atterrata con successo, ma quasi immediatamente se ne sono perse le tracce.
Cosa sappiamo della missione cinese. Spoiler: poco
Con un'ambiziosa missione indipendente la Cina punta a entrare nell'élite spaziale, come ha detto a Science Mason Peck, ingegnere aerospaziale della Cornell University. La missione Tianwen-1 tenterà di inviare sul pianeta un satellite, un lander e un rover. Pechino negli ultimi anni ha schierato diversi lander lunari ma ha fatto solo un tentativo sulla luna marziana Phobos. La missione è rischiosa e il successo niente affatto assicurato: forse è per questo che gli scienziati coinvolti non hanno avuto il permesso della China National Space Administration (Cnsa) di parlare con la stampa e che l'agenzia non ha risposto alle domande dei giornalisti. Il veicolo spaziale sarà equipaggiato con un radar penetrante nel suolo (Gpr) in grado di mappare le caratteristiche del sottosuolo che i radar in orbita vedono solo debolmente. Insieme a quello montato su Perseverance, sarà il primo di questi dispositivi ad arrivare su Marte.
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