La possibilità di un nuovo lockdown, l'uso della mascherina, la capacità di testing e la condizione degli asintomatici. Il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale milanese invita all'ottimismo, ma anche a rimboccarsi le maniche
Roma. Un nuovo lockdown nazionale? “Il paese non può permetterselo, e in ogni caso sarebbe ingiustificato”, taglia corto il professore Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. “La situazione è critica ma gestibile. La soglia limite per un confinamento è di almeno 15 mila contagi al giorno. La strategia di prevenzione, se manteniamo la calma e non cediamo a chi semina terrore, ci consentirà di superare la recrudescenza senza sovraccarico ospedaliero”, spiega il professore che è un assertore della mascherina sempre e comunque. “Da scienziato devo riconoscere che all’aperto, se si è da soli o con il proprio fidanzato, è assolutamente inutile. Andrebbe indossata soltanto quando si è in contatto con non conviventi. Da cittadino però penso che sia bene obbligare le persone a indossarla sempre per evitare un rilassamento che sarebbe dannoso”.
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