La tecnologia sta cambiando il nostro “senso comune”, quella sorta di sesto senso, come lo chiamava Hannah Arendt, che ci fa da guida nella nostra precomprensione della realtà. Se ieri, per fare un esempio, le contingenze della nostra vita dipendevano principalmente dal fato, da Dio o dalla natura, oggi siamo indotti a pensare che dipendano da noi. Più attuale di Kant, con la sua definizione dell’agire basato sull’intenzione, e di Weber, con le sue “conseguenze inintenzionali”, sembra essere diventato Edipo che si assume la responsabilità anche di ciò che fa senza volerlo.
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