Cattivi scienziati
Il gioco del telefono
Dall'Inghilterra all'Italia, il gioco pericoloso del messaggio scientifico, trasformato dal politico e distorto da quello mediatico.
Ciò che è accaduto venerdì 22 gennaio a Londra, quando il primo ministro inglese Boris Johnson e i suoi consiglieri scientifici hanno riferito su ulteriori dati circa la letalità della nuova variante di Sars-CoV-2 isolata mesi fa in Inghilterra e denominata B.1.1.7, è un esempio da manuale della differenza di uso delle stesse parole fra scienziati, politici, media e grande pubblico. Secondo la Bbc, Johnson ha affermato quanto segue: “Early evidence suggests the variant of coronavirus that emerged in the UK may be more deadly”, ovvero “prove iniziali suggeriscono che la variante di coronavirus emersa in Inghilterra potrebbe essere più letale”. E’ vero? Per saperlo, al solito, bisogna andare alle fonti, cioè a un documento pubblicato dal comitato scientifico Sage – l’equivalente del nostro cts in Inghilterra – e precisamente l’ultimo rapporto, che poi è quello citato da Johnson.
Se lo si fa, si scoprono alcune cose interessanti. La prima, e la più importante, è che le parole, per i tecnici del Sage, hanno un peso preciso. I tecnici hanno usato la seguente locuzione “possibilità realistica”, riferendosi all’ipotesi che la nuova variante possa essere più letale delle altre. Tuttavia, per evitare ambiguità circa il significato di questa e di tutte le altre locuzioni con cui si esprimono, sulla copertina del rapporto utilizzato da Johnson vi è una figura in cui ciascuna locuzione è associata a un intervallo di probabilità che una data affermazione sia vera; nel caso di “possibilità realistica” si scopre che tale intervallo va dal 40 per cento al 50 per cento. In altre parole, i tecnici inglesi hanno stimato che la possibilità che la nuova variante sia più letale della precedente, sulla base dei dati disponibili al 22 gennaio, è inferiore al 50 per cento; il che significa che, se proprio si volesse seguire il rapporto, è vero che la nuova variante potrebbe essere più letale – come, usando il condizionale, il primo ministro ha dichiarato – ma in realtà questa possibilità è uguale o minore alla possibilità opposta, che il virus cioè non sia più letale. Tuttavia, la politica ha scientemente deciso di usare un condizionale, e di usarlo per riferirsi all’ipotesi più nefasta; cosa è accaduto dopo? Lo vediamo nei titoli dei giornali, per esempio Fortune: “Highly transmissible U.K. virus strain is also 30 percent more lethal, Boris Johnson warns”.
Dove è finito il condizionale usato da Johnson? Si è perso. Non bastava la scelta di enfatizzare la possibilità più negativa, senza che questa fosse la più probabile, fatta dai politici; l’affermazione di una possibilità si è addirittura trasformata in un avvertimento all’indicativo presente. E questo, naturalmente, è successo anche nei titoli dei giornali italiani più importanti: il Corriere, per esempio, ha titolato “Coronavirus, allarme di Johnson: ‘La variante inglese più letale del 30 per cento’”; il Messaggero: “Covid Gran Bretagna, Johnson: ‘Nuova variante più letale’”; la Repubblica: “Coronavirus nel mondo, Johnson: ‘Variante inglese più mortale’”; e così via un coro unanime, dal Fatto quotidiano al Secolo d’Italia, dal Giornale al manifesto, potrei citare titoli del tutto sovrapponibili che sono apparsi entro poche ore dalla conferenza stampa di Londra. Si tratta di un insano gioco del telefono in cui la comunicazione scientifica espone le ragioni per cui non è possibile escludere una possibilità. Poi, in mancanza di dati, questa comunicazione scientifica diventa una comunicazione politica al condizionale, focalizzata sull’ipotesi che viene ritenuta meno probabile ma più nefasta. Poi ancora il messaggio si trasforma in titoli di giornale che esprimono certezza in tutto il mondo e in un coro quasi unanime in Italia.
Ecco, questo gioco del telefono deve finire. La valanga che amplifica una possibilità scientifica, non ancora nemmeno pesata bene, in un fatto certo è l’esempio di una comunicazione mutante ove ogni singolo ingranaggio ha il suo interesse all’aumento del rumore per interessi diversi; e quale che sia il risultato finale dell’indagine quando avremo dati più solidi, non è possibile tollerare oltre questo gioco al massacro dell’etica della ricerca nel comunicare fatti e relativa incertezza.
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