Il Foglio salute
Così l'innovazione trasforma e migliora il sempre più centrale settore farmaceutico
La sfida dei dati e un rapporto di fiducia da rinnovare e approfondire
Siamo in un momento epocale della storia dell’umanità per la forte propulsione della ricerca scientifica. Questa ha raggiunto il suo apice nella sfida dei vaccini contro SARS-CoV-2, ma prosegue a ritmo sostenuto già da anni grazie all’evoluzione delle scienze biologiche e della tecnologia, trovando progressivamente risposte a bisogni terapeutici insoddisfatti. In questo scenario, l’industria del farmaco gioca un ruolo rilevante. All’interno dei suoi laboratori di ricerca, l’intelligenza artificiale sta velocizzando i processi di drug discovery e lo sviluppo di sofisticate piattaforme tecnologiche (molto spesso in collaborazione con l’Accademia) consente oggi la disponibilità di terapie avanzate (terapie geniche, cellulari, rigenerazione tissutale).
Lavoro nel settore farmaceutico da oltre 20 anni e guido la Direzione Medica (nel linguaggio aziendale Medical Affairs). Al suo interno, professionisti con credenziali mediche e know-how scientifico di eccellenza coordinano ricerca, sviluppo clinico, pubblicazioni scientifiche, formazione medico-scientifica, collaborando con tutti gli attori della salute e con il mondo universitario.
La Direzione Medica si è evoluta significativamente negli anni. Ho visto e guidato una progressiva acquisizione di competenze e leadership dei professionisti che vi lavorano. Al suo interno, abbiamo raccolto e compreso la sfida dei big data. Quando i dati vengono raccolti, integrati e interpretati con il metodo corretto, possono fornire un grande numero di evidenze. Le tecnologie più avanzate, intelligenza artificiale e data analytics, hanno contribuito a velocizzare i processi di analisi, ma richiedono adeguate competenze. Operiamo sui dati raccolti negli studi clinici e nel contesto real-world, stiamo sperimentando nuovi disegni di studio con endpoints innovativi. L’obiettivo è produrre maggiori evidenze di valore per i farmaci a beneficio dei pazienti, ma sarà sempre più importante studiare anche i percorsi sanitari. L’innovazione di R&D deve essere valutata, declinata e inserita nel relativo contesto assistenziale che necessita di tempo per adattarsi a cambiamenti organizzativi e culturali. Nuove cure e innovazione tecnologica stanno progressivamente trasformando i modelli sanitari. Abbiamo moltiplicato i nostri sforzi per rispondere alle esigenze della collettività dal punto di vista sanitario, consapevoli dell’importanza dell’ascolto e del dialogo, facilitando all’interno dell’azienda un processo virtuoso di collaborazione con altre funzioni.
Ai pazienti forniamo non solo terapie ma anche servizi finalizzati alla gestione della patologia e al miglioramento della qualità di vita. I servizi aiutano il paziente anche a una migliore aderenza alla terapia, che ne favorisce l’efficacia.
La sfida dei dati e la necessità di formulare servizi innovativi ci ha fatti avvicinare a interlocutori molto diversi da ricercatori e clinici con cui da sempre interagiamo. Abbiamo dovuto imparare a parlare un linguaggio diverso per dialogare con le grandi aziende di tecnologia e ad assorbire culture diverse. In Novartis, ad esempio, grazie a programmi che supportano l’imprenditoria nel mondo health tech, la Direzione Medica lavora fattivamente con startup, validiamo prodotti tecnologici innovativi e abbiamo imparato l’approccio Test&Learn.
Sentiamo fortemente come parte integrante delle nostre responsabilità l’impegno a far crescere con noi la comunità di medici e ricercatori. La tecnologia digitale svolge il ruolo di facilitatore delle interazioni. Con l’emergenza Covid-19, abbiamo acquisito maggiore dimestichezza nella connessione da remoto e la sempre maggiore collaborazione con piattaforme indipendenti di medical education offre innovative modalità di apprendimento.
Nelle Direzioni Mediche delle aziende farmaceutiche siamo professionisti che credono nel valore della scienza e si entusiasmano per le scoperte utili alla salute di tutti. Ci impegniamo ogni giorno per acquisire sempre nuove competenze e capacità di analisi del contesto e da sempre ci caratterizzano rigore ed eticità. Desideriamo lavorare in partnership con tutti coloro che operano nel sistema salute, per migliorarlo. Oggi più che mai è necessario rinnovare un rapporto di fiducia tra industria del farmaco, sistema, comunità sanitaria ed intera società, che ripone nella salute la fonte principale della sua sostenibilità.
Gaia S. Panina
Chief Scientific Officer Novartis Pharmaceuticals
cattivi scienziati
Un altro promotore della pseudoscienza al potere in America
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