Perseverance: il nome del rover della Mars 2020, si dice, fu scelto da un bambino. Di certo è azzeccato: pochi lo sanno, ma le missioni su Marte, iniziate prima di quelle sulla Luna, hanno “misteriosamente” un tasso di fallimento del 40 per cento. Tre sfide lo attendono: la ricerca di tracce di vita microbica; la produzione artificiale, in loco, di ossigeno; il primo volo di un oggetto artificiale (Ingenuity) in un’atmosfera rarefatta e poco densa. Due di questi esperimenti, dunque, segneranno il primo passo verso la terraformazione: l’adattamento dell’ambiente marziano a ospitare umani. La data prevista è il 2030. Curioso: sulla Terra la consideriamo una data limite della transizione ecologica, quasi un’ultima spiaggia dell’emergenza climatica. Vista dallo Spazio, invece, è una data epocale per il futuro dell’uomo: estendere l’abitabilità oltre il pianeta. La produzione di ossigeno direttamente su Marte è l’esperimento chiave per i viaggi interplanetari del futuro.
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