L'INTERVENTO
“L'agricoltura biodinamica è stregoneria, la Camera fermi quella legge”
Il Senato assegna risorse e approva un piano nazionale su una pseudoscienza. Ecco perché l'altro ramo del Parlamento e le istituzioni dovrebbero fermare questa deriva antiscientifica
Ha presentato invano con molto coraggio, i suoi emendamenti la senatrice a vita Elena Cattaneo, ricercatrice e docente dell’Università di Milano, perché è stata la sola a votarli. Infatti la legge riguardante il sostegno all’agricoltura biologica e biodinamica è passata al Senato, ma dovrà tornare alla Camera dei Deputati per l’approvazione finale. Molti ricercatori italiani sono insorti e hanno manifestato il loro dissenso, come già era avvenuto in precedenti situazioni, ad esempio, quando nel recente passato l’agricoltura biodinamica era incredibilmente passata attraverso le aule del prestigioso Politecnico di Milano. Chi volesse capire quali sono le ragioni della contestazione non ha bisogno di consultare trattati, basta che vada a leggersi qualche riga su Wikipedia.
L’agricoltura biodinamica è definita generosamente una pseudoscienza ma dovrebbe essere più propriamente etichettata come una stregoneria. Infatti basta osservare cosa devono fare gli agricoltori che vogliono seguirne le pratiche. Una pratica fondamentale è l’utilizzo dei preparati “biodinamici” che consistono in letame, polvere di quarzo o prodotti vegetali in diluizione omeopatica, cioè preparati che contengono acqua fresca! Oppure si può ricorrere al preparato 500 che riguarda il trattamento di corna di mucca per aumentare la fertilità del terreno. Ancora è necessario interrare qualcosa di “piccante” come ad esempio l’ortica. Questi oggetti devono essere interrati e dissotterrati secondo un preciso calendario che tiene conto delle fasi lunari.
Una ricetta riguardante queste pratiche esoteriche riguarda la cattura di un topo (deve essere un topo da campo), che deve essere spellato ma solo quando Venere è nello Scorpione. La pelle deve essere bruciata e le ceneri devono essere sparse nel terreno. Strano che non si siano mai sentite le proteste degli animalisti, così vocali quando i topi vengono utilizzati per la sperimentazione animale!
Continuare la descrizione delle pratiche sarebbe un insulto al buon senso di chi legge. Va solo ricordato che questi rituali trovano origine dal teosofo ed esoterista Rudolf Steiner, austriaco, nato nel 1861 e morto nel 1925. Com’è possibile che il Senato possa approvare una legge molto articolata che designa comitati tecnici, assegna risorse, richiede formazione, formula un piano nazionale? Con quale criterio si mobilitano i soldi dei contribuenti per attività che sono contrarie a qualsiasi principio non solo scientifico ma di buon senso? Prima di votare hanno letto qualcosa sull’agricoltura biodinamica? Le lobby antiscientifiche sono così potenti nel nostro paese?
Evidentemente è così, perché sembra che un pugno di voti sia più importante degli interessi dei cittadini che pagheranno un sovrapprezzo su vegetali e frutta per il costo dei prodotti biodinamici di cui abbiamo visto la composizione. Purtroppo occorre ricordare che questa non è l’unica volta in cui il Parlamento disprezza la scienza che è sostenuta dalla nostra Costituzione. Ricordiamo il caso “Di Bella” in cui il Parlamento ha approvato studi clinici riguardanti un cocktail antitumorale rappresentato da prodotti privi di ogni evidenza di efficacia.
Una pseudo terapia che ancora oggi viene praticata in modo indisturbato nel nostro paese e che incredibilmente viene proposta anche per contrastare il Covid-2. Ma non basta, vanno ricordati anche i 3 milioni di euro stanziati, per fortuna non spesi, dal Parlamento per realizzare una ricerca su Stamina, un farmaco per tutte le malattie rare, dal contenuto degno dei prodotti dell’agricoltura biodinamica.
Siamo ancora in tempo a modificare la legge? Se non è possibile, dovremmo come ricercatori lanciare un appello perché non vengano realizzati i decreti che devono essere disponibili entro 18 mesi.
Quale sarà la prossima bufala del Parlamento? Forse dovremmo sorvegliare i vari progetti di legge che vengono presentati in Parlamento ed essere pronti a reagire per tempo e in modo vigoroso quando siano in contrasto con le evidenze scientifiche. Dovremmo anche essere attivi perché cambi la cultura che oggi non comprende la scienza. Nelle nostre scuole e di riflesso nei mass media e nei social network la cultura è di tipo letterario-filosofico-artistico manca la scienza come fonte di conoscenza che è diversa e non sostituibile dalla conoscenza che deriva da altre fonti del sapere. Quello che si apprende nella scuola fa parte della cultura del cittadino e quindi anche, con le dovute eccezioni della cultura dei deputati e senatori che non comprende la scienza. Caro ministro dell’Istruzione vogliamo prendere qualche iniziativa?
*Presidente Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” Irccs