cattivi scienziati
La querelle su Xylella fra Michele Emiliano ed Emiliano Michele
Il presidente di Regione che diceva di voler abbattere gli ulivi e il cospirazionista che gongola ('il batterio è fermo da quattro anni') sono la stessa persona?
Proprio poco più di un anno fa, a giugno 2020, nell’imminenza delle elezioni regionali, un incredibile Michele Emiliano, in una diretta Facebook, affermava: “Da quattro anni la Xylella è ferma, caso vuole che io sono presidente da quattro anni”. Naturalmente, era una balla: nei quattro anni del primo mandato da governatore della Puglia di Michele Emiliano, la Xylella non si è mai fermata. Al contrario, è avanzata senza sosta, distruggendo milioni di piante e spostandosi sempre più a nord, con un ritmo variabile a seconda delle stagioni, della distribuzione di olivi e altre piante ospite sul territorio, del caso e dell’intensità del monitoraggio.
Emiliano, nel frattempo nuovamente eletto in Puglia, è tornato di nuovo sul tema in uno scambio avuto con Marco Cattaneo, direttore delle Scienze e di National Geographic in Italia, il quale lamentava la distruzione del Salento. Sbagliando perfino il nome del patogeno, che chiama “xilella” invece di Xylella, ha invitato Cattaneo a visitare la Puglia per “raccontarle della nostra lotta contro xilella bloccata da sei anni in provincia di Brindisi”.
Anche questa volta, che la Xylella sia bloccata è una balla, tantomeno in provincia di Brindisi: ci sono infezioni accertate ovunque in provincia di Bari, come a Locorotondo, Alberobello e Polignano, ma anche ormai nella provincia di Barletta-Andria-Trani, a Canosa. E’ straordinario che il governatore della Puglia possa fare finta di ignorare i dati che la sua stessa regione produce, grazie alla campagna di monitoraggio di cui egli stesso si vanta; ma è particolarmente interessante l’accenno alla lotta che, nelle sue parole, egli rivendica.
In realtà, probabilmente, la lotta a cui accenna è quella che ha dovuto condurre contro un suo strenuo oppositore: Emiliano Michele, acerrimo nemico di Michele Emiliano. Ho già avuto modo di scriverne a suo tempo, ma forse vale la pena di richiamare qualche elemento saliente. Michele Emiliano, governatore saggio e assennato sostenitore delle misure indicate dalla comunità scientifica per il contenimento, dichiara a ottobre 2015 che “le linee guida dell’Unione europea prevedono la quarantena e gli abbattimenti degli alberi. E su questo la regione non può che obbedire alle leggi. Non ci sono alternative”. Ma immediatamente insorge il suo oppositore Emiliano Michele, che dichiara a dicembre 2015: “Finalmente avremo a disposizione dati tecnici e investigativi per discutere con l’Unione europea della strategia finora attuata per contrastare la Xylella, fondata essenzialmente sull’eradicazione di massa di alberi malati e sani. Questa strategia viene messa totalmente in dubbio dalle indagini effettuate da magistrati scrupolosi, prestigiosi e notoriamente stimati per la prudenza che li ha sempre contraddistinti nell’esercizio delle funzioni”.
Segue dichiarazione di Michele Emiliano, che risponde nel giugno 2016: “Allo stato attuale non pervengono da nessun soggetto strategie diverse da quelle indicate dall’Unione europea e contenute nelle regole che rientrano in trattati internazionali relativi alle misure da adottare per affrontare una fitopatia da quarantena”. Tuttavia, Emiliano Michele, questo veemente cospirazionista, certo di non si sa quali improbabili rimedi alternativi, dichiara il 27 settembre 2017: “Tagliare adesso sarebbe come quando nei campi di concentramento della Shoah si uccidevano gli ultimi prigionieri mentre stavano arrivando gli Alleati”. Così, nel 2018, Michele Emiliano è costretto a chiedere aiuto al governo: “Chiediamo al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che è ministro dell’Agricoltura ad interim, un decreto legge immediato che ci consenta di rispettare le direttive europee e il decreto Martina, per accelerare le procedure di abbattimento degli alberi infetti”.
Tralasciando il 2019 e la condanna della Corte europea in merito all’inapplicazione delle misure di contenimento di Xylella, arriviamo così alle ricordate dichiarazioni di Michele Emiliano ed Emiliano Michele, evidentemente riappacificati per l’occasione, che dichiararono nel 2020 come la Xylella fosse ferma da ben quattro anni, e che ora rivendicano lo stesso obiettivo nella discussione con Marco Cattaneo. Ora io chiedo ai lettori: come possiamo non ammirare la strenua lotta del governatore pugliese contro il suo più tenace oppositore politico, lotta coronata dal successo, ora che entrambi sono d’accordo sulla fine dell’espansione della Xylella? Sono certo che saranno tutti d’accordo, specialmente un piccolo batterio gram-negativo, che non ha nessun interesse politico, ma tanta fame.
Cattivi scienziati