cattivi scienziati
Dalle stelle al Covid. Risposta alla burla (si spera) della dott.ssa Gismondo
Sul Fatto quotidiano la virologa, celebre per i suoi ciondoli a forma di coronavirus, ci invita a scrutare gli astri per comprendere l'origine della pandemia. Che belli i tempi, quando, contemplando il cielo dalla ziggurat di Ur, era possibile interpretare i messaggi dei pianeti, senza troppe complicazioni moderne
Durante i lunghi anni di pandemia, ho usato io stesso, come tanti altri, l’immagine degli aruspici per riferirmi a presunti esperti che, sulla base del nulla, riuscivano a fornite date precise al giorno per un picco pandemico, oppure a vaticinare la scomparsa del virus per “legge di natura” con conseguente impossibilità di ulteriori ondate, oppure ancora a stabilirne l’inevitabile declino per “eccessiva mutagenesi”.
Io, come molti altri, intendo evidentemente come un pesante attacco paragonare le previsioni di uno scienziato o di un medico a quelle di un astrologo; a quanto pare, tuttavia, almeno in qualche caso mi sbaglio.
In un suo scritto sul Fatto Quotidiano, la dottoressa Maria Rita Gismondo, celebre per i suoi ciondoli a forma di coronavirus e un po’ di altre affermazioni tanto clamorose quanto infondate, ci invita a scrutare le stelle, per comprendere quale sia l’origine del Covid.
Scrive la Gismondo: “Visto che nulla si muove in tema di indagini inerenti l’origine del virus SarSCoV2, nell’attesa che il futuro ministro della Salute se ne interessi, affidiamoci alle stelle! Per secoli le malattie e soprattutto le epidemie sono state argomento dell’Astronomia”.
E qui cominciano i guai, guai serissimi: non tanto e non solo per l’esortazione di affidarsi alle stelle, ma perché, come tutti sanno, l’astrologia non è l’astronomia, e dunque persino se l’articolo della Gismondo fosse un puro divertissement, una maliziosa presa in giro rivolta a noi tutti che siam pronti a caderci, questa confusione fra le due discipline distrugge lo scherzo e torce le budella di qualunque lettore di buona volontà.
Ma soprassediamo, e arriviamo pure al cuore del pregevole scritto, che ci fornisce le seguenti spiegazioni:
“Così il virus occulto del Covid e la sua diffusione vengono spiegati nel gioco di coppia tra Giove e Plutone. Il lockdown pare abbia a che fare con Kronos-Saturno, simboli del limite temporale e del confine spaziale. I movimenti di Plutone e Giove spiegano l’allentamento della pandemia tra aprile e metà maggio 2020 e una seconda ondata alla fine di ottobre, quando i due avrebbero ripreso il loro moto per congiungersi con Saturno.”
Naturalmente, poiché, come sappiamo, la scienza tutta è sempre incerta e manifestare troppa sicurezza non è costume dei veri ricercatori, troviamo anche una pensosa conclusione, sotto questa forma:
“Forse sono solo coincidenze, ma la curiosità è il seme della vita”.
Ora, questa magnifica burla, pur se rovinata dalle imperdonabili confusioni disciplinari cui accennavo in apertura, merita senza dubbio una degna risposta.
Sono certo di non poter mai raggiungere il livello della collega in campo astrologico, per cui proverò a illustrare un’altra arcana teoria, che si basa sull’applicazione di uno stranissimo rituale chiamato “metodo scientifico”.
I devoti a tale rituale hanno alcune regole inviolabili, prima fra tutti quella del controllo delle proprie affermazioni mediante una serie di strumenti logico matematici e sperimentali: una vera astruseria, non c’è che dire, tanto più che essi si servono di un linguaggio oscuro e incomprensibile alle masse.
Anziché i ciondoli, per sottolineare la sicurezza delle proprie affermazioni gli aderenti alla setta in questione preferiscono basarsi su sfilze di numeri e su una strana numerologia detta statistica, figlia evidentemente imbruttita della magnifica aritmetica astrologica. Quando si avventurano in predizioni, per mascherare l’evidente fumosità del proprio sistema, essi parlano di soglia di errore e di incertezza, oppure addirittura di non predicibilità, invece di annunziare la scomparsa o la ripresa di un virus con tanta precisione sulla base del movimento dei pianeti; questo perché quei poveretti non hanno ancora scoperto l’arte della divinazione a posteriori, in cui ondate pandemiche già passate sono interpretate mediante la posizione di Saturno.
Ed infine, si pensi un po’, costoro sono sì d’accordo sul valore fondamentale della curiosità, ma anziché fermarsi alla meraviglia delle correlazioni spurie tra un qualsivoglia fenomeno e un altro, cercano meccanismi causali in grado di giustificare tali correlazioni; le pareidolie nei fatti di natura sono rifuggite, invece che contemplate e piegate a spiegazioni a buon mercato, tanto fascinose quanto vuote.
Ah che belli i tempi, quando, contemplando il cielo dalla ziggurat di Ur, era possibile interpretare i messaggi dei pianeti, senza troppe complicazioni moderne!
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