Cattivi Scienziati
Le università italiane smettano di legittimare la pseudoscienza biodinamica
A Roma Tre si riunirà il variopinto mondo dei sostenitori dell'agricoltura biodinamica, per darsi una riverniciata di ufficialità all’interno del sapere accademico del nostro paese. Una ferita al cuore della comunità scientifica. La lettera delle associazioni SeTa e CiCap
Ci risiamo: di nuovo in una università italiana, per tre giorni, si riunisce il variopinto mondo dei sostenitori della biodinamica, per darsi una riverniciata di ufficialità e scientificità e provare a proporsi come ormai consolidato all’interno del sapere accademico e scientifico del nostro paese. Lo scopo è chiaro: ognuno di questi eventi è un segnale per gli adepti e per i consumatori, ma anche per tutti gli altri, che serve a contrastare la semplice constatazione dell’assurdità di certe pratiche e di certe concatenazioni di parole vuote.
Un modo cioè attraverso cui si fa marketing evidenziando problemi reali, anche se a volte grottescamente agganciati a ideologie passatiste, proponendo poi soluzioni fasulle e spacciate per la nuova scienza e la vera rivelazione in grado di guarire tutto. A questo scopo, l’università è molto utile e molto agognata: e così, si utilizza l’aula magna dell’Università Roma Tre, per tenere nei prossimi giorni il 37° convegno dell’associazione per l’agricoltura biodinamica, dal titolo furbo “strategie contadine per la bioagricoltura”, che tanto piace ad una ben precisa area culturale di questo paese.
Ora, che una associazione con una sua agenda cerchi i mezzi migliori per realizzarla, non desta certo stupore; quello che invece fa orrore è l’idea che la comunità dell’università italiana, e nello specifico quella dell’università di Roma Tre, possano tranquillamente accettare una manifestazione ove ci si propone di spacciare posizioni retrograde e antiscientifiche come se fossero l’ultimo grido della cultura italiana.
Ecco qualche esempio tratto dagli abstract delle “presentazioni in plenaria” che si svolgeranno. Si discuterà di come “l’eterogeneità molecolare dell’humus Biodinamico sfugge al riduzionismo conformista dell’immediata relazione causa-effetto, consentendo la molteplicità di azioni che conferisce all’agricoltura biodinamica un superiore ruolo tecnologico rispetto alla semplice agricoltura biologica.” ù
Oppure di come “la narrativa dominante demonizza i sistemi naturali, in nome di una scienza riduzionista che non è in grado di valutare correttamente le emissioni di metano biogenico sul potenziale di riscaldamento globale.”
O ancora di come “l’agricoltura biodinamica getta luce sul miracolo del seme e rende omaggio alla vera unica fabbrica primaria del pianeta: la fotosintesi clorofilliana.”
Di fronte a questa ennesima ferita portata al cuore della comunità scientifica italiana, SeTA – Scienza e Tecnologia per l’Agricoltura, associazione di cui faccio parte insieme a molti illustri rappresentanti delle scienze agrarie e di altre discipline collegate, e il CiCap, il comitato fondato da Piero Angela in prima linea contro le pseudoscienze, hanno scritto una lettera, che qui riporto, nella speranza possa essere letta dal maggior numero di persone possibile, ma soprattutto dai colleghi di Roma Tre, della comunità scientifica nazionale e delle istituzioni interessate. Forse, io e tutti speriamo, l’iniziativa è ignorata dai più, che reagiranno dopo aver appreso la notizia del suo svolgimento presso una sede universitaria.
La lettera di SeTa e CiCap
Con nostra grande sorpresa e tristezza abbiamo appreso che il 37° Convegno internazionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica “STRATEGIE CONTADINE PER LA BIOAGRICOLTURA”, si svolgerà a Roma dal 25 al 27 gennaio 2023 e avrà sede presso l’Aula Magna di Architettura "Adalberto Libera" dell’Università degli Studi Roma Tre. Il Convegno vanta la collaborazione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze, del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di altri enti.
L’agricoltura biodinamica è considerata dalla comunità scientifica una pratica pseudoscientifica, con alcuni risvolti esoterici e stregoneschi. Riteniamo quindi che ospitare un simile convegno in un ambiente universitario sia già di per sé un atto che contribuisca a legittimare pratiche pseudoscientifiche e misticheggianti, che evocano ignote energie cosmiche come procreatrici della vita e alimentano derive antiscientifiche. Peraltro, si tratta di pratiche obbligatorie per gli agricoltori che vogliano ottenere la relativa certificazione (a pagamento) di Demeter International, associazione privata tedesca che detiene il marchio registrato “agricoltura biodinamica”.
Inoltre le vantate collaborazioni con altre università e il patrocinio ministeriale, ammesso siano confermate, destano ancora più sconcerto. Sarebbe come se nei corsi universitari di astronomia si desse spazio agli astrologi o ad altri operatori dell’occulto.
Invitiamo quindi gli organi competenti a sospendere ogni tipo di collaborazione e/o avallo con tale Convegno per i danni culturali che ciò comporta. Nel caso in cui invece queste collaborazioni non siano confermate, invitiamo gli enti coinvolti a prendere le distanze con una pubblica smentita.
cattivi scienziati
La débâcle della biodinamica in vigna
Cattivi scienziati