Cattivi scienziati
Le pseudoscienze all'università
Nelle aule accademiche è ormai saldamente stabilito un principio: qualunque cosa può essere insegnata in un master di medicina aggiungendo la parolina “scienza” e qualche altro aggettivo a una strampalata collezione di pratiche esoteriche, obsolete e antiscientifiche
Al direttore - Cosa direste se, nelle aule di qualche dipartimento di medicina di una università italiana, si tenesse un corso di “Iconodiagnostica applicata alle biotipologie energetiche”? Oppure, nell’ambito dello stesso percorso formativo in un dipartimento, ripeto, di medicina, si insegnassero fra le altre cose “Moxibustione- Digitopressione-Tui-na”, “Biotipologia-Iridologia”, “Medicina vibrazionale Elementi di cromoterapia e cromopuntura”, “Floriterapia di Bach”, “Aromaterapia e Ayurveda”, “Elementi di cromoterapia e cromopuntura”, “Terapia craniosacrale”, “Auricoloterapia”, oltre, naturalmente, alle immancabili “Omeopatia e omotossicologia”?
Forse, trovandovi in aule destinate a formare medici e personale sanitario di un paese moderno, atteso che non state seguendo lezioni di storia della medicina o di etnologia della medicina, credereste a buon diritto di avere un’allucinazione: non può esser vero che un tale completo catalogo di pseudomedicine, pseudoscienze e castronerie di ogni tipo sia propalato durante un percorso formativo annuale in quella sede.
Eppure, miei cari lettori, dobbiamo evidentemente ricrederci. Come già avevo a suo tempo segnalato, esisteva e a quanto pare esiste ancora presso l’università di Tor Vergata di Roma un master in “Medicine naturali e scienze naturopatiche” ove si elargiscono tali perle di scienza medica, al modico prezzo di 1800 euro a studente. La particolarità è che non si tratta di una di quelle iniziative in cui un’università, più o meno consapevolmente, concede spazi per le “lezioni”, ma di un’attività a pieno titolo integrata nell’offerta formativa istituzionale, debitamente approvato da Dipartimento, Senato Accademico e Rettore.
Non solo. Indipendentemente da chi fosse il rettore, questo master risale indietro negli anni, almeno al 2017, ed è stato preceduto da iniziative simili, curate dalla stessa organizzatrice dei master odierni, professoressa Cerroni, da molto tempo – fin dal tempo in cui, nel 2003, ella era il riferimento per un master di II livello organizzato dal prof. Condò in “medicine non convenzionali in odontoiatria”.
Oltre a questa lunga e gloriosa storia e tali illustri antecedenti, il master in “Medicine naturali e scienze naturopatiche” si affianca da sempre ad altre iniziative similari, sempre sotto l’egida dell’Università di Tor Vergata e sempre sotto la direzione della Cerroni.
Per esempio, nel 2014, l’allora dottoressa Cerroni risulta organizzare un “corso teorico pratico di omeopatia e biofisica medica”, svolto in 5 giornate e rivolto a laureati in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Igiene Dentale, Scienze Biologiche, Fisioterapia, Farmacia, Dietistica. Dal programma, leggiamo che gli argomenti trattati includono “L’inquadramento Costituzionale e Miasmatico”, le “Costituzioni e i Miasmi”, “la diluizione e la dinamizzazione”, la “Legge dei simili”, la “Legge di Hering”; e già qui sembra di esser proiettati secoli indietro. Ma non mancano elementi decisamente moderni, come i criteri per la “Scelta del rimedio omeopatico e degli alimenti attraverso la metodica Vega”. Il tutto affinché i partecipanti possano aumentare la propria conoscenza “dell’omeopatia e dell’utilizzo di determinati Test Bioenergetici”, con uno sconto speciale per gli iscritti al master della Cerroni.
Era il 2014; ma nel novembre 2023, nell’ambito dell’ultima edizione del master in questione, si è tenuto una giornata dedicata alla “La Biorisonanza in Medicina Integrata”, in cui è stato presentato il dispositivo BICOM® (e le aziende interessate hanno infatti il logo sulla brochure della giornata). Pur senza aver assistito alle approfondite delucidazioni in tema, apprendiamo che BICOM® “è un metodo diagnostico e terapeutico che si basa sulle scoperte della biofisica e della meccanica quantistica”. E quali sarebbero queste scoperte fondamentali? Per esempio, che “all’interno del corpo le cellule comunicano tra di loro ovvero scambiandosi informazioni grazie a specifiche frequenze”. E che “In un corpo sano questo scambio avviene senza difficoltà”, mentre “quando il corpo entra in contatto con sostanze nocive (ad esempio tossine dell’ambiente, additivi chimici presenti in alimenti e bevande, farmaci, virus, batteri, eccessivo stress, …) o con radiazioni dannose, la comunicazione tra cellule viene disturbata.” Per cui (!), “se non si ripristina il corretto funzionamento cellulare possono avvenire cambiamenti organici che possono causare l’insorgere di diversi sintomi”. Ma, fortunatamente, grazie al salvifico strumento, “per prima cosa individuiamo i carichi che causano le patologie, in seguito identifichiamo e acquisiamo il modello di frequenza errata. Quest’ultima viene trasformata dall’apparecchio per Biorisonanza BICOM in frequenza terapeutica e rinviata al paziente in forma corretta”.
Ora, mentre scrivevo questo articolo, dalla prima all’ultima riga ho notato che, uno dopo l’altro, certi volumi nella mia libreria iniziavano a prender fuoco. Prima i manuali di fisica e chimica del primo anno di università, poi via via i volumi di biologia cellulare e molecolare, e alla fine anche i dizionari e la grammatica italiana, sotto il peso del non-sense e della vaghezza semantica di certe formulazioni. Ora sono davvero pronto a rinnovare le mie conoscenze e la mia biblioteca, alla luce della avanzatissima scienza medica che si insegna nelle aule di Tor Vergata, con tanto di bolli del Dipartimento di Medicina, del Senato Accademico e dei vari rettori che si sono avvicendati negli anni. Ma forse questa è l’università di Tor Sbagliata, e qualcuno provvederà a ripristinare quella vera.
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