Cattivi scienziati
La rimuneratività dell'ignoranza
Dalle farmacie alle librerie il modus operandi è sempre lo stesso: costruire un linguaggio, una narrazione e poi utilizzare la grande distribuzione per ingannare quante più persone possibile. O per cercare di farle sforzare il meno possibile
L’ignoranza ti farà ricco. Questo dovrebbe essere il motto di chiunque oggi voglia realizzare in modo legale e con il minimo possibile sforzo – quello di confezionare una storia ingannevole ma piacevole e soddisfacente – un guadagno che può assurgere presto a livelli difficilmente immaginabili, se si è bravi a sufficienza nell’arte del venderla.
Si può vendere bene una storia, senza necessità di un prodotto vero e proprio, ma solo di un’apparenza di quello e di qualche abilità nell’imitare il linguaggio della scienza o quello sapienziale/filosofico. La constatazione della semplice verità di questo fatto da parte di una percentuale sempre crescente di aspiranti ricchi guru, dei quali ovviamente osserviamo con sempre maggior evidenza quella parte che ha più successo, ha portato all’esplosione in ogni nicchia di mercato di una moltitudine di balle ed imbecillità che sarebbero anche divertenti, se solo non fossero ormai così pervasive da divenire pericolose per la salute, per la sanità mentale e per l’integrità cognitiva di larghe fette delle nostre opulente società.
Entrate in una farmacia: alla vista del cliente, pochi sono i farmaci e le medicazioni reali, e moltissimi i prodotti chiaramente ispirati ad ogni sorta di castroneria pseudoscientifica. Potrà ad esempio capitare che qualcuno in camice bianco – un professionista, dunque uno che sa bene ciò che sta facendo – vi proponga un prodotto “Archeopatico®”. Come si spiega in bella vista sul sito web di chi ha inventato il termine, “l’Archeopatico® è una bibita analcoolica che trasporta, memorizzata nell’acqua, l’idea o di una determinata sostanza o di uno stato d’animo…etc, attraverso l’applicazione radionica del suo modello geometrico.” E poi, attenzione, mi raccomando: “l’Archeopatico® non va confuso con l’Omeopatico che viene preparato attraverso successive diluzioni (e succussioni) di una sostanza”. Così, per esempio, per il modico prezzo di oltre 1000 euro al litro, è possibile sentirsi proporre da un farmacista un Archeopatico® chiamato “Abbattimento (sconforto) 30 CA”, i cui ingredienti sono “glicerina vegetale bidistillata, acqua pura magnetizzata con l’archetipo (modello matematico) indicato”, descrizione tecnica del resto identica per tutti gli altri prodotti simili.
Ora, io escludo che un farmacista non sappia quello che sta facendo, nel mettere sullo scaffale e nel proporre ai suoi clienti una simile baggianata sesquipedale; e così per centinaia, se non migliaia, di altri prodotti che è possibile identificare nella banca dati di Farmadati. Spostiamoci da una farmacia in una grande libreria, sperando di trovare rifugio da una simile tempesta di sciocchezze. Come fin da ragazzo amo fare, rechiamoci per esempio in uno dei punti vendita di Feltrinelli. Niente da fare: in sezioni specializzate ben più ampie e rifornite di quelle dedicate alle materie scientifiche, troviamo testi editi dalla stessa Feltrinelli come “La scienza e il piano akashico. Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza. Una teoria integrale del tutto”, che naturalmente si mascherano da rispettabili libri di scienza o filosofia e in cui possiamo leggere che: “Le recenti scoperte nell'ambito della fisica quantistica, della biologia, della cosmologia e degli studi sulla coscienza trovano un equivalente scientifico nel campo akashico o del punto A, che sta alla base dello spazio stesso. Questo campo è costituito da un mare sottile di onde di energia da cui nascono tutte le cose: gli atomi e le galassie, stelle e pianeti, esseri viventi, e persino la coscienza. Esso è la memoria costante e duratura dell'universo; registra tutto ciò che è accaduto e accade sulla Terra e nel cosmo ed è connesso a tutto ciò che ancora deve accadere”
Balle su balle, in farmacia o in libreria fa lo stesso: l’importante è costruire un linguaggio, una narrazione e poi utilizzare la grande distribuzione per ingannare quante più persone possibile – o sarebbe meglio dire per offrire a quanti più ignoranti possibili l’illusione di essere nel giusto e di aver capito, al minimo sforzo possibile.
Del resto, non solo questi prodotti infestano ormai qualunque punto vendita in qualunque settore - università incluse, ove si vendono master esattamente confacenti alla diffusione delle stesse idiozie – ma sono ormai una categoria merceologica che prevede l’identificazione di uno specifico tipo di cliente, cui indirizzare il marketing per ottimizzare la spesa pubblicitaria. Per comprendere a cosa mi riferisco, basta ricordare che solo nel 2020 e solo a causa della pandemia di SARS-CoV-2 e dal corrispondente rischio per la salute delle persone, Facebook ha rimosso la possibilità di dirigere una campagna di marketing specificamente a coloro che risultano apprezzare le pseudoscienze, così da proporre ad un pubblico selezionato le infinite fesserie del tipo di quelle esemplificate sopra.
Spero con questa brevissima disamina di aver convinto i lettori: in questi tempi difficili, in cui ogni professione è allo stremo e trovare lavoro non è semplice, esiste una professione che fiorisce e permette di guadagnare secondo le proprie capacità imprenditoriali e commerciali: il mestiere del ciarlatano, ovviamente aggiornato alle ultime conoscenze e tecnologie, ma senza dimenticare la sempiterna passione per le energie vitali, il pensiero magico e la voglia di rivoluzioni del pensiero che sempre vendono bene fra poveracci come fra professori ed esperti. Nulla rende meglio dell’ignoranza.
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