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Il caso

La vergogna degli studenti di medicina che boicottano Israele

Ferdinando Cancelli

La Federazione internazionale delle associazioni degli studenti di medicina (Ifmsa) ha deciso di sospendere per due anni la Fims, la federazione degli studenti israeliani di medicina in "reazione al genocidio condotto da Tel Aviv a Gaza"

Una nota dell’Associazione medica ebraica del 30 agosto rende noto un fatto sconcertante. La Federazione internazionale delle associazioni degli studenti di medicina (Ifmsa) che, si legge nel documento, “dichiara di rappresentare oltre un milione e mezzo di studenti di medicina facenti capo a 136 organizzazioni nazionali sparse nel mondo, ha deciso di sospendere per due anni la Fims, la federazione degli studenti israeliani di medicina. La decisione, ripresa nei giorni scorsi anche da quotidiani israeliani come Yedioth Ahronoth e dall’ultima newsletter di Shalom, è stata presa con una maggioranza di due votanti su tre durante la 73° assemblea generale dell’IFMSA tenutasi a Tampere, in Finlandia, il 6 agosto scorso. La decisione secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth sarebbe stata adottata come “reazione al genocidio condotto da Tel Aviv a Gaza e alla mancanza di valori morali e umanitari dimostrati”.
 

Come spesso è accaduto nella storia, le decisioni più vergognose vengono giustificate con ancora più indecorose scuse: in una nota sul sito on line dell’Ifmsa si legge che la sospensione sarebbe stata decisa “in vista di potenziali violazioni della Costituzione e dello Statuto dell’Ifmsa nonché del suo codice di condotta” ma anche, e qui si sfiora il grottesco, per un altro motivo. Lo si può leggere in inglese direttamente dal sito Ifmsa: “vista la terribile natura delle dichiarazioni contro la Federazione degli studenti di medicina israeliani che comprende minacce agli studenti stessi, vessazioni e odio espressi online”. “Da queste parole – si legge nella nota dell’Associazione medica ebraica – sembra di capire che la mossa sarebbe stata presa per proteggere gli studenti israeliani e per prevenire violenze: è forse così che si protegge un proprio membro, mettendolo al bando?”.
 

Certo adesso, sospesi per due anni, gli studenti israeliani, molti dei quali in Italia specialmente in facoltà come quella di Bologna o di Padova ma un po’ ovunque, devono sentirsi più insicuri e meno tranquilli, scartati “per il loro bene” si lascia intendere. Nel clima di odio anti israeliano e antisemitico che è risorto ovunque e che, come un continuo rumore di fondo, tenta di soffocare la realtà, i futuri medici israeliani saranno da oggi più soli, non più sotto l’ombrello di chi a parole promuove “l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario” ma nei fatti mette spudoratamente in atto una campagna di isolamento colpendo con un atto di ostracismo alcuni giovani che avranno sicuramente meno possibilità rispetto a loro coetanei di altre nazioni. Come tragicamente successo ad alcuni dei loro avi, questo loro destino non potranno dimenticarlo quando saranno medici maturi e formati, quando nonostante tutto quello al quale avranno assistito in Europa e nel mondo, riusciranno a curare corpi e anime con l’occhio limpido e benevolo che possono avere solo coloro che hanno sofferto, un occhio che si poserà davvero su tutti.

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