Cattivi scienziati
Meno globuli venduti: l'omeopatia declina anche in Germania
Nel 2024 sono stati venduti 43 milioni di confezioni di prodotti omeopatici, due milioni in meno rispetto all'anno prima. Il calo è costante da cinque anni, segno sono sempre meno i medici tedeschi che consigliano questi preparati. Quando anche in Italia?
L’omeopatia continua la sua parabola discendente in Germania, e questa volta i numeri parlano chiaro: la pseudoscienza fondata oltre due secoli fa da Samuel Hahnemann sta crollando proprio nella sua patria d’origine. Dopo anni di dibattiti e resistenze, il pubblico tedesco sembra finalmente aver voltato le spalle ai rimedi omeopatici, riducendo drasticamente i consumi e lasciando che il mercato si avvii verso un inevitabile ridimensionamento. Secondo i dati della società di ricerche di mercato Iqvia, riportati dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, nel 2024 sono state vendute circa 43 milioni di confezioni di prodotti omeopatici, due milioni in meno rispetto al 2023.
Rispetto al 2019, il crollo è ancora più netto: cinque anni fa se ne vendevano ben 56 milioni, un quarto in più. Il dato è ancora più significativo se si considera il segmento dei farmaci dispensati con prescrizione medica, che ha subito una contrazione del 14 per cento in un solo anno, scendendo da poco meno di un milione di unità nel 2023 a poco più di 830.000 nel 2024. Sempre meno medici si espongono per consigliare questi preparati privi di principi attivi, segno che anche tra i professionisti della salute l’omeopatia sta perdendo ogni residuo di credibilità.
Anche il fatturato del settore riflette questa disfatta. Se nel 2019 il mercato valeva ancora 834 milioni di euro, nel 2024 è sceso a 779 milioni. Le aziende del settore hanno tentato di arginare il declino aumentando i prezzi, ma la tendenza al ribasso è inarrestabile: non basta più alzare il costo delle confezioni per compensare il progressivo abbandono da parte dei consumatori. La percezione dell’omeopatia come una soluzione priva di fondamento scientifico sta finalmente guadagnando terreno, e la Germania sta lentamente smantellando il mito di una terapia che non ha mai dimostrato alcuna efficacia.
Il colpo più duro arriva dal settore produttivo. La Willmar Schwabe Group, una delle aziende più importanti del comparto, ha ammesso che nel 2023 le vendite sono state deludenti, descrivendo l’attuale mercato come un "ambiente teso per l’omeopatia". Alcuni prodotti sono diventati economicamente insostenibili e vengono progressivamente ritirati. È un segnale inequivocabile: il modello di business basato sulla vendita di zuccherini “potenziati” da diluizioni infinite sta mostrando la sua fragilità. Quando persino i produttori si trovano costretti a eliminare dal mercato i loro prodotti, significa che l’onda del cambiamento è inarrestabile.
Ma il vero smantellamento dell’omeopatia sta avvenendo sul piano istituzionale. Le critiche nei confronti di questa pseudoscienza si sono moltiplicate negli ultimi anni e hanno portato a un risultato straordinario: la maggior parte delle associazioni mediche statali ha già cancellato i corsi di formazione in omeopatia. Nel 2024, dopo un lungo dibattito, anche l’Ordine dei Medici del Baden-Württemberg ha deciso di interrompere definitivamente la formazione in omeopatia, segnando un altro passo verso l’estinzione ufficiale di questa pratica nel sistema medico tedesco. La medicina ufficiale sta riprendendo il controllo, lasciando l’omeopatia senza più appigli per legittimarsi. Dopo anni di posizioni ambigue e concessioni, il segnale è netto: non c’è più spazio per la superstizione nel mondo della sanità.
Sul piano politico, però, la battaglia non è ancora del tutto vinta. Poco più di un anno fa, il ministro federale della Salute, Karl Lauterbach, aveva annunciato l’intenzione di rimuovere i rimedi omeopatici e antroposofici dall’elenco delle prestazioni obbligatorie rimborsabili dalle casse malattia. Tuttavia, il progetto non è ancora stato concretizzato e i rimborsi per questi prodotti continuano, anche se la pressione della comunità scientifica e il calo della domanda potrebbero presto spingere il governo a dare il colpo di grazia definitivo. È un passaggio chiave: finché l’omeopatia resterà nel sistema dei rimborsi, avrà un’ombra di legittimità che le permetterà di sopravvivere. Ma il tempo sembra giocare a sfavore della pseudoscienza.
Questi dati raccontano un cambiamento storico. La Germania, culla dell’omeopatia, sta gradualmente smantellando uno dei più longevi inganni della storia della medicina. Le vendite crollano, le aziende tagliano i prodotti, le associazioni mediche eliminano la formazione e il governo discute l’eliminazione dei rimborsi. Il declino è evidente e, sebbene non si possa ancora vendere la pelle dell’orso, è chiaro che il suo habitat sta scomparendo. L’omeopatia arretra, e con essa si sgretola uno degli ultimi baluardi di una medicina che non ha mai avuto basi scientifiche. La scienza avanza, la razionalità si impone, e il mondo della salute tedesco si libera, un passo alla volta, di una zavorra che per troppo tempo ha goduto di immeritata considerazione. A quando una salutare presa di coscienza anche nel nostro Paese?
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