Rettore capace, giornalista mancato, il neoministro dell’università Manfredi è un forte segnale di cambiamento
E’ il napoletano che potrebbe cambiarli per sempre: mai più incompetenti e spettinati, ma curiosi e rispettosi della competenza che per Gaetano Manfredi, neoministro della Università e della Ricerca è “la struttura di cemento armato della conoscenza. Se sono quello che sono lo devo all’università che mi ha dato l’opportunità di studiare con grandi professori”. E dunque, non è solo la nomina più indovinata di Giuseppe Conte, che è vero doveva farsi perdonare quel Lorenzo Fioramonti, vanitoso stravagante in quota M5s, ma è forse la vittoria straordinaria del sapere e del rigore contro i complotti e gli stregoni anti vaccinisti, i lunatici che negano l’allunaggio, finalmente l’emancipazione dalla spavalda ignoranza che Laura Castelli ha enunciato come nuova teoria generale: “Questo lo dice lei…”.
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