Il governo fa un primo passo per aiutare le scuole paritarie
Inserito nel decreto Rilancio un contributo di 40 milioni di euro per il 2020. Toccafondi (Iv): “Nonostante il silenzio del ministro dell’Istruzione è un buon punto di partenza”
L’ultima bozza del decreto Rilancio destina quaranta milioni alle scuole paritarie. Finalmente un’apertura dopo settimane difficili che hanno visto le proteste della Conferenza Episcopale Italiana, che ha parlato di “sperequazioni di trattamento che mettono a rischio la stessa sopravvivenza degli istituti”. Il mondo delle paritarie ha lanciato due giorni di sciopero della didattica a distanza per far sentire la sua voce. Una battaglia culturale quella tra scuola statale e paritaria che è ancora tristemente presente, purtroppo solo in Italia.
Sin dai primi giorni della crisi Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva, è stato portavoce delle enormi difficoltà che vivono queste realtà. Nella nuova bozza del nuovo decreto è stato inserito un comma che dice: “Alle scuole primarie e secondarie paritarie, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, è erogato un contributo complessivo di 40 milioni di euro nell’anno 2020, a titolo di sostegno economico in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate, da parte dei fruitori fino ai sedici anni di età, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza a seguito delle misure adottate per contrastare la diffusione del Covid-19”.
“Nonostante il silenzio del ministro dell’Istruzione è un buon punto di partenza – dice Toccafondi al Foglio – All’articolo 236 che riguarda il percorso dell’infanzia che aveva previsto aiuti per 80 milioni si è aggiunta la cifra di 40 milioni per le scuole. Questa novità è un interessante passo avanti”.
In queste settimane è stato fatto un lavoro volto a mettere in luce il lavoro e il ruolo che la scuola paritaria svolge nel sistema pubblico di istruzione. C’è ancora un gravissimo muro ideologico che nelle emergenze si esaspera. Molte scuole paritarie rischiano di chiudere e altre di non aprire a settembre. “Tante famiglie – continua Toccafondi – non avrebbero più iscritto i figli alle paritarie e si sarebbero rivolte a quelle statali con conseguente aumento dei costi da parte dello Stato”.
Eppure il decreto è ancora da migliorare. Toccafondi rileva ancora due criticità: “Si fa riferimento alle scuole paritarie ma fino a sedici anni. Lo Stato finanzia però le scuole statali fino al quinto anno di scuola superiore. Questo deve valere anche per le paritarie”. Sono queste scelte poco comprensibili che vanno a discriminare quasi un milione di alunni, personale scolastico e realtà che non sono solo confessionali. Tra l’altro l’onorevole di Italia Viva ricorda come “i quaranta milioni rischiano di non essere sufficienti. Guardiamo però il bicchiere mezzo pieno: finalmente si è parlato di scuola. Forse nel nostro paese è giunto il momento dell’autentica libertà di scelta educativa”.