Roma. Già si vedevano costretti, a settembre, alla riapertura delle scuole, a misurare i metri quadrati tra studente e studente, i presidi e i docenti, o ad attendere le linee guida per il mirabolante software “misuratutto” magnificato dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina e subito finito nel calderone delle notizie strane ma vere anche se sembrano false, per poi finire nascosto allo sguardo del mondo, vista la difficoltà dei calcoli su metrature, spazi, bambini in movimento e bambini fermi. Ma sul più bello – quando (addirittura) dal Lazio è trapelata la notizia della prossima, probabile introduzione del voto in condotta “no-Covid”, cioè di un voto in condotta che tenga conto, oltre che dei ritardi e dei minuti persi durante le eventuali lezioni a distanza, del comportamento tenuto dagli studenti rispetto alle norme – il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha risposto con un documento alle tante domande dei dirigenti scolastici: non bisognerà, tanto per cominciare, calcolare un valore fisso per la distanza in metri quadri tra studente e studente, anche se poi la questione dei metri rientra in campo quando si parla della giornata in classe.
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