Parla l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato: "La tempestività è fondamentale, ma attenzione ai sintomi: non mandate a scuola un bambino se ha la febbre, prima di tutto"
Roma. E se c'è un positivo in classe? Questa è la domanda che, nel dibattito sulla riapertura della scuola, angoscia la comunità genitori-docenti-studenti. E ci si prefigura scenari distopici di ogni tipo, specie attorno all'altra ricorrente domanda: come fare a tracciare gli eventuali positivi? E forse potrebbe ridurre lo stato collettivo di ansia la notizia che il virologo Andrea Crisanti sarà consulente della regione Lazio nella predisposizione di un piano di test rapidi (per ora previsto solo in due regioni – l'altra è il Veneto), dice l'assessore alla Sanità regionale Alessio D'Amato, ripercorrendo le tappe del percorso sanitario dietro le quinte, tanto più necessario in un momento in cui anche un solo intoppo potrebbe far crollare le sicurezze fondamentali all'avvio sereno dell'anno scolastico.
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