La notizia facile è che, oggi, i primi a non voler tornare a scuola sono gli insegnanti. Questo almeno è ciò che emerge come dato lampante da un’indagine INAPP intitolata “La scuola in transizione: la prospettiva di un corpo docente in tempo di Covid-19”: il 70,4% degli intervistati ritiene, testualmente, che “le scuole/università si devono tenere chiuse fino a emergenza sanitaria rientrata”. Può lasciare perplessi il caso che gli stessi docenti sembrino ignorare che la situazione non coincide col lockdown primaverile, che le scuole sono aperte e operanti, che volendo ci si può andare ma che è precluso soltanto l’accesso agli alunni; può preoccupare l’eco indefinita di quella “emergenza sanitaria rientrata” che lascia presagire l’anno del mai; può divertire l’idea che, come in una barzelletta, siano gli insegnanti a raggomitolarsi sotto il piumone e a dire: “Non voglio andare a scuola”.
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