Se i docenti non vogliono tornare in classe è perché la scuola è stata bistrattata. “Abbiamo bisogno di stabilità per lavorare bene, ma è importante che le scuole restino aperte”. Parla il capo dei presidi
Davanti agli ingressi chiusi delle scuole molti studenti si sono riuniti in questi mesi contro la didattica a distanza. Ora, in questo strano mondo alla rovescia, scopriamo che gli insegnanti preferirebbero tenere chiuse le scuole fino alla fine dell’emergenza sanitaria. A pensare che sia meglio continuare con la Dad è poco più del 70 per cento dei docenti di ogni ordine e grado, secondo un’indagine dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. “Tornare in classe è necessario”, dice al Foglio Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. “Ma alla scuola serve prospettiva, non discontinuità”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE