Conosciamo a memoria i nodi i che rendono poco competitivo il nostro paese. Problemi strutturali, non generati, ma aggravati dalle due gravi crisi del 2008 e della pandemia. Tra questi quelli legati al sistema educativo e alla transizione al lavoro sono tra i più rilevanti, il tasso di occupazione, soprattutto quello femminile, è tra i più bassi dell’Ocse, la disoccupazione giovanile è ai massimi, i talenti migliori cercano fortuna all’estero, la natalità è ai minimi storici, i posti di lavoro che andranno persi nel prossimo futuro sono stimati in circa un milione, la produttività non cresce da decenni e le diseguaglianze e la povertà crescono.
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