"La Dad non sarà accettabile.". Appello sulla scuola di Agostino Miozzo
"I ministri Speranza e Bianchi aprano immediatamente un tavolo con le Regioni e si riattivi il tavolo per l’istituzione di un efficiente servizio di sanità scolastica". Cinque motivi per essere preoccupati sulla riapertura
Nel Regno Unito i dati ci dicono che in questi giorni sono stati registrati intorno ai 40 mila nuovi casi. Il premier Boris Johnson impone il “freedom day”, ma pare essere indifferente al fatto che nel Regno Unito ci siano ancora 300 persone che muoiono ogni settimana a causa del Covid. Evidentemente per i politici di quel paese è più importante assicurare ai propri cittadini la libertà di bere una pinta di birra al pub che preoccuparsi di 300 nuove vittime la settimana; il passaggio alla considerazione “tanto erano vecchi e dovevano morire” sembra essere breve.
In Italia i dati ci avvertono di una inversione di tendenza che dalle poche centinaia di casi cui si era giunti giorni fa riporta la curva alle migliaia di unità. Superato il caos comunicativo su AstraZeneca oggi in materia di vaccini si sentono opinioni discordanti che vanno dall’obbligo sì, no o nì, all’obbligo magari soltanto per qualche categoria, ma meglio la moral suasion etc. Oltre ai vaccini un nuovo fronte di spettacolo comunicativo riguarda il Green pass: anche qui disponiamo di un’ampia scelta di proposte documentali che dovrebbe certificare il nostro status nei confronti del Sars-CoV-2 che lascia spazio a un’altrettanta varietà interpretativa che fa intendere come scegliere la documentazione. Una babele inestricabile e decisamente pericolosa, non molto diversa da quanto è avvenuto con il vaccino AstraZeneca.
In emergenza abbiamo più volte detto che il dibattito tipico delle democrazie parlamentari dovrebbe essere per certi aspetti “sospeso, congelato”. Cadere in eterne disquisizioni di interesse politico di parte, localistico, per far piacere a questo o quel gruppo, fazione o schieramento è solo di detrimento per la popolazione tutta. Emmanuel Macron si è fatto consigliare dal suo staff di esperti e poi ha deciso. Le proteste di piazza non sembrano, al momento, fermare la decisione presa. Noi abbiamo la necessità di uscire dalla crisi e lo possiamo fare soltanto aumentando la copertura vaccinale rendendo in qualche modo la vaccinazione un “percorso obbligatorio”, qualcosa di sufficientemente deciso e muscolare per convincere le categorie più a rischio o le categorie professionali più esposte.
La scuola aprirà fra poche settimane, i dati sui vaccinati sono sempre gli stessi e non cambiano sostanzialmente e con essi torna lo spettro della Dad. Siamo a fine luglio, l’inizio delle scuole avverrà fra pochi giorni e siamo come si suol dire al “carissimo amico” in tema di vaccinazioni, considerando il gap di 200 mila persone del comparto scuola non ancora vaccinate come la quasi totalità dei giovani sopra i 12 anni. Non è necessario essere il mago Merlino per descrivere la fotografia che avremo a settembre.
1) Un probabile alto numero di casi di variante Delta sul territorio, con un possibile aumento dei ricoveri e delle terapie intensive, un aumento probabilmente contenuto di decessi.
2) Casi di docenti e studenti positivi che imporranno la quarantena dei contatti e la conseguente chiusura delle classi o dell’intera scuola: la Dad sarà quindi obbligatoria a intermittenza.
3) Gli studenti vaccinati rivendicheranno il diritto alla scuola in presenza beneficiando della copertura immunitaria dovuta al vaccino. Molti di loro saranno obbligati alla quarantena subendo gli effetti della chiusura che i dirigenti scolastici dovranno prendere decisioni per norma di legge. Se obblighi alla Dad gli studenti vaccinati dai un pessimo segnale a quanti sono ancora reticenti, se poi quell’iniezione non serve a nulla e sei comunque obbligato alla Dad.
4) Immagino movimenti di protesta di studenti, genitori, corpo insegnante che rivendicano il diritto alla scuola in presenza a fronte della vaccinazione effettuata e chiederanno per chi non è vaccinato la Dad o altri incarichi. Un conflitto devastante tra giovani che rivendicheranno lo stesso diritto allo studio.
5) Non entro nel dramma degli spazi scolastici, delle classi pollaio, dei trasporti, della carenza di docenti e personale Ata, temi che non avranno visto radicali modifiche entro settembre. In questa fotografia il sistema sanitario scolastico pare essere ancora agli albori del suo risorgimento e non mi pare che grandi progressi siano stati fatti negli ultimi mesi.
Faccio quindi un appello al ministro Speranza e al ministro Bianchi affinché aprano immediatamente un tavolo con le Regioni e sia riattivato il tavolo per l’istituzione di un efficiente servizio di sanità scolastica. Oggi possiamo ancora beneficiare dei servizi del generale Figliuolo per tutto ciò che riguarda forniture e necessità, sfruttando al meglio le opportunità che ci vengono date dallo stato di emergenza in atto. Lo spettro della Dad è ancora troppo evidente e sarebbe devastante, dopo quasi due anni di emergenza, dover giustificare il ricorso di nuovo alla Dad.
*Agostino Miozzo, già coordinatore del Cts