Inizia la scuola e già non mi sento tanto bene, per via di alcune storie che lasciano presagire il peggio con largo anticipo sul consueto. Prendiamo la sentenza della Cassazione sul crocifisso in aula, che da un lato non lo giudica discriminatorio, dall’altro però obbliga gli istituti a trovare una soluzione condivisa al riguardo – oltre al consiglio d’istituto e al collegio docenti, bisognerà aspettarsi che i presidi convochino anche l’occasionale concilio sulla Trinità. Ma il dettaglio diabolico sta piuttosto nel caso che il docente da cui è partita la querelle sul crocifisso (lo toglieva dal muro all’inizio di ogni ora di lezione) non solo sostenga l’Unione Atei Agnostici Razionalisti ma militi anche nei Cobas: in questi giorni si è molto speso contro il green pass, specificando di non essere un No vax ma accusando il governo di utilizzare il qr code “per coprire una indecente politica di assenza dalla scuola pubblica” e di perseguire “la strategia del capo espiatorio, cioè dello scontro tra i lavoratori”, rivendicando che i soldi non vadano dati “ai padroni, ai soliti noti” ma “spesi per i beni comuni”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE