Dad in ordine sparso. Draghi chiede a Figliuolo un piano per le scuole
Il sistema di tracciamento vacilla per la difficoltà delle Asl a processare molti tamponi, così alcune classi vanno in quarantena anche con un solo contagiato. Palazzo Chigi chiede l'aiuto del commissario straordinario. Le storie di due scuole romane
Un malinteso durato ventiquattr'ore? Non proprio. La circolare esplicativa diramata dal ministero della Salute per correggere il tiro sul contenuto della nota congiunta che, in accordo con il Miur, ripristinava la didattica a distanza nel caso di anche un solo contagio in classe, non ha messo fine alla confusione. L’ha soltanto resa più evidente. “Dopo questa giravolta non so come muovermi”, spiega Valeria Sentili. “Stamattina - dice la preside dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Roma, quartiere Tor Bella Monaca - ho ricevuto dall’azienda sanitaria locale la notizia di un positivo al test molecolare e sono in attesa di un parere per capire quali procedure applicare e se mettere una classe in isolamento”. Al Foglio lascia trasparire la stanchezza per una situazione pesante: “L’ultima parola sulle misure da prendere spetta alle Asl, ma non tutte adoperano una certa discrezionalità e ciò si riverbera su quelle scuole che hanno plessi dislocati in distretti sanitari diversi”.
Le decisioni del ministero non hanno fatto altro che aumentare la confusione, perché “non univoche e non chiare”. Senza contare che non tutte le famiglie hanno gli strumenti culturali e i mezzi materiali adatti a capire il motivo di certe giravolte e ad attrezzarsi per affrontarle, spiega la preside. “Come spieghiamo loro perché diamo una certa indicazione un giorno, una diversa il giorno successivo e una terza versione dopo 48 ore?”. In più, le autorità sanitarie “si sono dette in disaccordo con la procedura di sorveglianza con testing”, adatta in situazioni di contagio limitato, che viene ripristinata dall'ultima comunicazione del ministero. “Al momento - riferisce Sentili - stiamo assistendo a un aumento elevato dei casi soprattutto tra i bambini”.
Altrove, invece, la notizia del provvedimento e del suo ritiro non è neppure arrivata. È il caso dell’Istituto comprensivo Pio La Torre, ancora a Roma, stavolta in zona Primavalle. “Nella posta elettronica della scuola manca traccia ufficiale della nota congiunta dell’altro ieri e persino del documento che ieri la superava” dice Giulio Silvestri. “In assenza di una comunicazione immediata - continua il preside - invitiamo genitori e alunni a sottoporsi al tampone prima di entrare in classe, ma si tratta sempre di una raccomandazione informale”.
Anche qui si sono verificati contagi che hanno costretto a rinunciare alla didattica in presenza: “Negli ultimi tempi per via di due fratellini risultati positivi abbiamo dovuto mettere in quarantena due classi e sette docenti: a scuola, alcune classi erano in presenza e altre a distanza e così anche il corpo docente”. In via precauzionale, qui contro la diffusione del virus tra i banchi si usano ancora vecchi metodi. “La stessa Asl ci ha consigliato di continuare ad applicare, dove necessario, il protocollo che prevede di mandare la classe in quarantena anche con un solo contagio, in via precauzionale in attesa del tampone”. Come mai? “Perché la difficoltà nel processare i tamponi e nell’esecuzione del tracciamento non permettono la sorveglianza sanitaria che dovremmo esercitare nei cinque giorni di tempo in cui si aspetta il risultato del test”. Del resto, proprio insieme ai medici “abbiamo consolidato una prassi che ci consente di gestire la situazione".
Di fronte a questa situazione, in cui alcune Asl si muovono in autonomia cambiando di fatto le regole dettate dal governo, Mario Draghi ha deciso di coinvolgere ancora il generale Francesco Paolo Figliuolo per consentire una capacità maggiore di processare tamponi, intensificando il tracciamento. Per questo, informa una nota di Palazzo Chigi, Figliuolo dovrà elaborare un piano di tracciamento dedicato alle scuole, con lo scopo d'incrementare "l'attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione da Sars-Cov2 all'interno di classi-gruppi e facilitare il proseguimento dell'attività didattica in presenza". Il sistema di tracciamento sarà potenziato grazie ad assetti militari messi a disposizione dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e coordinati dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi). E' previsto l'impiego degli undici laboratori di biologia molecolare della Difesa già presente in otto Regioni e il possibile dispiegamento di due laboratori mobili.