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Niente mascherine né vaccini. Dentro una scuola No vax

Un istituto parentale nella periferia nord di Roma, dove non ci sono “obblighi o etichette inutili”: cioè dove non entrano dispositivi di protezione individuale o green pass. "Durante il lockdown non abbiamo mai chiuso", dice il preside

Gabriele D'Angelo

Giustiniana, periferia nord di Roma. In un casale in mezzo al nulla c’è una scuola parentale “per bambini dai 6 ai 16 anni”, con “classi aperte, tanta natura, tanto sport”, e soprattutto “niente obblighi o etichette inutili”, garantisce il preside in uno spot diffuso in rete. Il riferimento è ovviamente a vaccini, mascherine e green pass. Telefoniamo fingendoci interessati a visitare la scuola.

  

E al nostro arrivo, in effetti, ci accoglie una segretaria rigorosamente senza mascherina, così come il preside, gli insegnanti e gli studenti che stanno ancora facendo lezione. La didattica a distanza, ci spiega il preside, non è contemplata. Tanto che, racconta, “durante il lockdown non abbiamo mai chiuso. Siamo rimasti sempre aperti”.

   
Sia il preside che la segretaria non sono vaccinati, e dunque nessuno ci chiede il green pass, definito “un marchio sulla pelle dei bambini”. Dopo averci mostrato le aule al chiuso il tour prosegue nell’orto e nella palestra della scuola. Ultima tappa l’ufficio del preside, con un modulo per l’iscrizione di nostra figlia già pronto sulla cattedra. La retta è di 6mila euro l’anno, 1.050 da versare subito e i restanti in comode rate da 550 euro. Libri di testo e pasti esclusi.