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“Sionisti baroni”. Il caso Ruzzon è un allarme per Schlein
La presidente del Consiglio degli studenti di Padova è vicina alla segretaria, che l'ha voluta anche per chiudere la campagna per le europee. Il post antisionista rimosso e le accuse della rettrice
Elly Schlein ne ha una tale stima personale che nell’ultimo comizio prima delle europee, a Padova, ricordando la figura di Enrico Berlinguer, l’ha invitata sul palco a parlare prima di lei, dandole una ribalta nazionale. Così di Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli studenti di Padova, sono in molti a prevedere un futuro come candidata nelle file del Partito democratico. Eppure, nemmeno il tempo di finire di scrutinare i voti e Ruzzon ha innescato una grossa polemica nell’ateneo padovano. Criticata, in quanto esponenente Udu nel Senato accademico, per non aver preso parte all’ennesima seduta che ha avuto luogo in un clima d’assedio, Ruzzon se l’è presa con i colleghi dello stesso senato, chiamandoli “sionisti baroni con cui ci troviamo a litigare non da ottobre, ma da anni, ogni singola volta in cui votavamo contrari agli accordi con Israele”. Il commento, postato su Instagram, è poi stato cancellato. Ma c’è chi aveva già fatto a tempo a salvarlo. Per questo la reazione della rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli è stata durissima: “Le parole di Ruzzon sono volgari e gravemente offensive per tutte le persone che compongono il Senato accademico dell’Università di Padova e lesive della dignità dell’ateneo. Ho accettato che la campagna mediatica dell’Udu, sempre più violenta negli ultimi mesi, si sia resa sgradevole e diretta nei miei confronti, ma non accetterò che tali toni si riverberino su senatrici e senatori accademici e, in generale, sul nostro ateneo”.
Ora, che una studentessa, nel pieno del suo percorso formativo, usi espressioni così infelici è certamente spiacevole. Ma a preoccupare, più dei convincimenti di una ragazza molto giovane, dovrebbe essere l’atteggiamento della segretaria del Pd. Che a questi volti “freschi” che gravitano attorno al mondo dem ha offerto una casa per, chissà, tentare una scalata alla politica italiana. Solo che così rischia di trovarsi all’interno del Pd la qualunque: anche chi sostiene che le università italiane siano popolate da baroni sionisti.