L'economia dei record
Il debito al consumo delle famiglie americane al suo massimo storico
Son quasi dieci anni che maciniamo eventi eccezionali che inaugurano primati. Si cominciò col fallimento di Lehman Brothers, che inaugurò il primato del Tarp, un assegno da 700 miliardi firmato dal governo per salvare il sistema finanziario Usa. Il prodotto interno del mondò collassò in stile Grande Depressione, inaugurando quella che ormai viene ricordata come Grande Recessione. Tutti i governi, con le loro banche centrali in testa, dovettero fare whatever it takes per arrestare la macchina della sfiducia che produceva disoccupati senza sosta e così facendo raggiungevano nuovi primati, a cominciare da quello del loro debito. L'aggettivo storico ormai si spreca nelle cronache economiche, inflazionandosi al punto da non emozionare più. Pure adesso che il debito al consumo delle famiglie statunitensi ha raggiunto il suo massimo del 26% sul reddito, livello mai osservato negli ultimi sessant'anni, si esita a utilizzare l'aggettivo storico, o parlare almeno di record. Quando tutto è storico e dietro ogni numero c'è un record non c'è più lo straordinario. C'è la regola. La regola di crescere sempre. E i debiti non le sfuggono.