E' nato Leone, il figlio di Fedez e Ferragni (ma non su Instagram)
Dopo mesi di tortura, tra selfie e post sui social durante la gravidanza, ancora non ci sono foto dei tre. Ma il lieto evento in una clinica di Los Angeles è una notizia economica, non solo di costume
È da 24 ore che Chiara Ferragni e Fedez non si puntano addosso il cellulare. In altre circostanze avremmo pensato a una crisi di coppia, a un sequestro di persona o a un errore del server ma il motivo è il travaglio e la nascita di Leone, al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles (la stessa di Beyoncé, ve lo scriviamo perché siamo provinciali). Una gravidanza social le cui ultime settimane erano tutte passate a riprendere lasagne da cuocere o pasta fatta in casa dalla mamma (cioè buttata nell’acqua da lei in persona); o Fedez che, mentre le sciure si davano da fare in cucina, si aggirava per casa a sparare con la Nerf, una pistola giocattolo (con cui speriamo abbia un contratto, o non ci spieghiamo l’insistenza con la quale difendeva la propria passione da dodicenne). Abbiamo visto le decine di Reebok, Nike, Gucci, e completini buffi da neonato, e armadi aperti per mostrarci le mutande, e sotto i commenti di quelli che “e la gente muore di fame”, e “tu non sai fare niente, manco allacciarti le scarpe”, e altre meraviglie da parte di gente con molta autostima e poco senso di realtà.
Qualche giorno fa Chiara Ferragni era sulla copertina del Corriere Economia insieme a Mario Draghi e Giorgio Armani. In conferenza video ha spiegato che la sua generazione deve essere più competitiva, che l’Italia deve essere più aperta nel mercato internazionale e che siamo percepiti come un paese vecchio senza opportunità e dove non è facile fare business. Poi con una punta di perfidia ha detto: “Spero che anche certi ambienti istituzionali non storcano più il naso come in passato”, e saranno fischiate moltissime orecchie in platea a chi l’ha sempre considerata solo una blogger fortunata. E invece lei ci dimostra sempre una certa consapevolezza quando dice che: "Al centro dei miei pensieri c’è la volontà di costruire oggi il business di domani". A tal proposito, se vi state chiedendo come mai il travaglio non fosse messo in live streaming, non è certo per preservare i momenti più intimi al solo ricordo dei genitori. È solo perché, ma questo non è ufficiale, i due genitori hanno venduto l’esclusiva a un giornale italiano (i vecchi media pagano di più).
Leone è nato, fatevene una ragione: è una notizia economica non solo di costume. La madre è partita con un nome ridicolo (diavoletta87) a fotografarsi di continuo stressando il fidanzato, allora era Riccardo Pozzoli, il quale aveva capito che quel talento e capitale fotogenico non andavano sprecati, ed è finita a fare quello che un tempo era esclusiva delle riviste di moda: orientare il mercato. O almeno fingere di poterlo fare (e comunque, se gli inserzionisti ti credono e ti pagano, non c’è molta differenza). È finita nelle improbabili braccia tatuate di Fedez, un ex teenager cicciottello cresciuto a farsi sfottere nei centri sociali dove sfidava i più grandi, vincendo quasi sempre. Un ragazzo sveglio che ha sfondato prima nella musica con un rap anticasta e romantico (inascoltabile se si ha più di 20 anni) e poi, dato che quel mercato gli era stretto, nei talent show televisivi come giudice a X Factor, moltiplicando i soldi, la fama e i follower. Sì, oggi c’è chi con la visibilità guadagna. Vi ricordate quando Fazio ha presentato la rapper Baby K dicendo: “Più di 400 milioni di visualizzazioni su YouTube!”, e di fianco aveva Orietta Berti, 50 milioni di dischi venduti, che educatamente taceva e non chiedeva quel che ci chiedevamo noi da casa: “Sì ma quanto ha guadagnato?”. Meno della Berti, sicuro. Ma il mondo è cambiato e anche il valore degli oggetti culturali si è spostato. Non sappiamo Baby K ma i dischi di Fedez non batteranno mai i record della Berti, sarà per questo che ha imparato a fatturare anche infilandosi magliette, e forse glielo ha insegnato proprio lei, Chiara Ferragni.
generazione ansiosa