Rams e il suo mondo
Il documentario sul designer che per decenni scolpì le sculture domestiche della Braun e a cui Apple deve molto
Nel dorato mondo del documentario, ricco di sottogeneri, uno dei più attesi da una microcerchia è quello su Dieter Rams, il designer che per decenni scolpì le sculture domestiche della Braun. Sta per uscire infatti nelle sale americane e poi europee (anteprima al Milano Design Festival il 24 ottobre in Triennale) “Rams”, del regista molto architettonico Gary Hustwit, già autore di “Helvetica”(2007) e “Objectified” (2009).
Ora tocca al padre del minimalismo tedesco e capo del disegno Braun dal 1961 al 1995. Tranquillo signore di Wiesbaden, Rams è quanto la Germania abbia prodotto di più simile ad Achille Castiglioni (ma con un tocco più algido e un poco ospedaliero). Ispiratore e supervisore di prodotti ormai entrati a far parte del design inconscio collettivo, come gli spremiagrumi Citromatic ancora in produzione, o delle sveglie indistruttibili, con quadrante fondo nero e lancette aeronautiche, o ancora le impastatrici semi professionali che le nostre mamme avevano in casa prima dell’avvento del Kitchen Aid e del Masterchef. Ma Rams ha disegnato anche la più bella libreria di sempre, la 606 Shelving System per Vitsoe.
Chi deve molto al designer tedesco è poi Apple, la Braun del terzo millennio: fino a vere e proprie citazioni come per la calcolatrice di iPod /iPhone, coi tasti tondi, grafici, uguale alla Et4 o nel caso della radio tascabile t3 e al primo iPod. Teorico del good design, un design buono e mimetico che si ispira naturalmente al Bauhaus ma che ha un debito con la scuola milanese, Rams aveva distillato i suoi celebri 10 principi: 1) Un buon design deve essere innovativo. 2) Un buon design deve rendere il prodotto utile. 3) Un buon design deve essere dotato di estetica. 4) Un buon design deve aiutare a capire il prodotto. 5) Un buon design non deve essere invasivo, mancare di riservatezza. 6) Un buon design deve essere onesto. 7) Un buon design deve essere durevole. 8) Un buon design è la conseguenza dell’ultimo dettaglio. 9) Un buon design si deve preoccupare dell’ambiente. 10) Un buon design deve contenere il minor design possibile. “Weniger, aber besser”, ovvero “meno, ma meglio”, questo il suo motto. Più sobrio di “affamati e folli”, e con l’understatement di chi punta a buoni elettrodomestici, non rivoluzioni.
generazione ansiosa